Diciassette punti ottenuti con i venti gol dei subentrati. Nessuno incisivo come i bagaj con i cambi
Il Monza gioca in dodici, ma anche in tredici o in quattordici. Quando il risultato non si sblocca, i cambi di Stroppa portano alla svolta come se fosse una precisa equazione matematica. Andando a vedere i numeri, riportati dall’approfondimento della Gazzetta dello Sport, si capisce l’importanza della panchina dei biancorossi che hanno una rosa per qualità invidiabile dalla maggior parte delle rivali. Sono venti le reti segnate dai subentrati con centoquarantasei sostituzioni (una ogni sette) e se si sommano i sei assist si ottiene più della metà dei cinquantuno gol fatti finora dal Monza.
Il tecnico lombardo ha un’incisività che manca ai colleghi di B (inseguono Pecchia a 15 e Grosso a 12) ma anche a quelli di A (Gasperini e Inzaghi sono fermi a 10). Il bomber da panchina è Gytkjaer che ha segnato cinque delle sei reti del suo campionato da subentrato. A seguire il danese è Ciurria: il fante con quattro gol è una delle carte preferite da partita in corso per Stroppa esaltandosi nei minuti finali. Anche la rete che ha portato per una notte i biancorossi al primo posto in classifica, quella di Barberis al Crotone, è arrivata con i cambi. Sono diciassette in tutto in punti (più degli attuali del Pordenone) che il Monza ha graffiato via grazie alle sostituzioni. Anche se si ribalta l’oggetto in esame e si guarda ai gol subiti dai subentrati avversari i bagaj dominano: solo 2 le reti subite. Ecco che quindi questo fattore potrebbe rivelarsi decisivo nel finale di campionato sognando il grande salto.