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Artiglieria pesante solo nel finale: a Lecce finisce in parità

Valentin Carboni e Lorenzo Colombo. Sono queste le sorprese tattiche di Raffaele Palladino a Via del Mare nel match contro il Lecce. Entrambi soffrono, il centravanti sicuramente di più, non riuscendo quasi mai ad incidere anche perchè i biancorossi in ripartenza sono spesso lenti e non in grado d’innescare gli esterni; Carboni sulla destra e Zerbin sulla sinistra, nè Bondò o Pessina per vie centrali. A fine primo tempo si registra in pratica un solo tiro in porta del Lecce.

Nella ripresa il tecnico biancorosso decide di rafforzare il peso dell”attacco anche per un’evidenza empirica: Di Gregorio parte poco spesso da basso, ma con il rilancio lungo su cui Colombo non ha la statura di Djuric. Il quale quando entra invece mostra subito di poter creare gli spazi e dare profondità alla squadra, al contrario di quanto era accaduto con l’Atalanta il cui baricentro alto impediva al serbo di aprire varchi.

L’occasione più ghiotta, a fine partita,ce l’ha proprio Colpani che liberato in area compie una semi rovesciata ma colpisce  con il suo sinistro di collo esterno e la manda a lato.

Tatticamente comunque il Monza si è espresso bene per tutti i 90′. Bene l’argine a centrocampo Bondò -Akprò, bene Zerbin sulla sinistra e solida la difesa. Il punto debole – come detto – per almeno 65 minuti è l’attacco che cambia volto quando Palladino decide appunto di usare le armi pesanti. E proprio quando comincia a guadagnare campo, D’Ambrosio subentrato a Izzo si perde Pierotti che di testa, su rilancio da metà campo smarca -lasciato colpevolmente da solo – Krstovic da fuori area. Il tiro è perfetto: finisce nel sette alla sinistra di Di Gregorio. È il 92′ e mancano due minuti di recupero. Pronti via il Monza butta la palla in area avversaria e un giocatore, Venuti,  la colpisce con la mano. Rigore. E Gol di Pessina. Il Monza porta a casa un pari tutto sommato giusto per la mole di gioco espressa sotto un caldo che ha comunque pesato a fine partita in cui le due squadre si sono allungate. La sensazione resta la stessa delle ultime partite: quando l’asse di ce trocampo è lasciato ad Akprò e Bondò e gli esterni a Zerbin e Colpani con Djuric davanti e Pessina in appoggio, la squadra palleggia meglio e più velocemente, riuscendo a compensare la lentezza nelle ripartenze.

Il Monza sale a 44 punti in classifica, ampiamente prima nella parte destra classifica. Lontano tuttavia, troppo lontano dal sogno europeo.

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