L’intervista sulla rosea all’attaccante biancorosso, che tanto è mancato a Brocchi nelle ultime settimane

Spirito di gruppo, voglia di sacrificarsi per i compagni, coraggio da vendere. Christian Gytkjaer incarna alla perfezione le caratteristiche tipiche dei guerrieri vichinghi. L’intervista a Delbue su La Gazzetta dello Sport.

Proprio quello spirito combattivo che è mancato al Monza nell’ultimo mese e mezzo senza l’attaccante danese, out per una lesione parziale del legamento collaterale mediale del ginocchio sinistro. Da questa settimana, però, Gytkjaer è tornato a lavorare con il gruppo: il suo rientro è una splendida notizia per Cristian Brocchi che ritrova così la punta centrale che meglio interpreta il suo 4-3-3.

E non è infatti un caso che il Vichingo, cresciuto con le magie del brasiliano Ronaldo e le prodezze di Ruud van Nistelrooij, sia il biancorosso che ha preso parte a più gol in questo campionato: sei reti e cinque assist all’attivo. Christian, ormai è pronto a tornare in campo dopo l’infortunio.

Ha anche segnato nella partitella di fine allenamento: come si sente?
«Sto molto meglio: ho buone sensazioni, non vedo l’ora di tornare ad aiutare la squadra in questo momento decisivo. E’ stata dura stare fuori per oltre un mese, ma ora l’infortunio è alle spalle e voglio finire il campionato alla grande».

Senza di lei, il Monza ha faticato molto, scivolando in quarta posizione. Ora siete a 6 punti dalla promozione diretta con appena 4 partite da giocare: credete ancora nella rimonta?
«Certamente: combatteremo fino all’ultimo per riprenderci la seconda posizione. La vittoria contro la Cremonese ci ha dato grande carica. Tutto può ancora succedere».

Lei ha scelto il calcio italiano, anche dopo averne parlato con i suoi connazionali Eriksen e Kjaer. Magari presto vi affronterete in A.
«Tra di noi c’è un ottimo rapporto, anche tra le nostre famiglie: stiamo bene insieme. Ho capito l’Italia grazie a loro, due grandi calciatori».

A proposito di Danimarca, le piacerebbe essere convocato per l’Europeo?
«E’ un sogno: ogni calciatore lavora per indossare la maglia della sua nazionale. Ma la soddisfazione va conquistata sul campo: devo fare il meglio possibile al Monza e poi vediamo che accadrà».