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Carissimo “nemico” guarda chi si rivede Galliani ritrova Cellino

Amici da 30 anni i due grandi personaggi del mondo del calcio si ritroveranno di fronte lunedì sera

L’ultima volta si sono visti a Londra con le famiglie prima del Covid. Invece, l’altra settimana, si sono trovati contrapposti sulla rielezione di Mauro Balata alla presidenza della Lega di Serie B. Tra Adriano Galliani e Massimo Cellino va così. Si conoscono da quasi 30 anni, spesso a braccetto, a volte contrapposti. Scrive La Gazzetta dello Sport.

Come lunedì sera per Brescia-Monza, il posticipo della giornata di chiusura del girone d’andata. E il numero uno bresciano la getta subito lì: «Auguro al Monza di arrivare con la A in tasca al ritorno, altrimenti fa i conti con noi all’ultima di campionato…». Ovviamente segue subito la carezza: «I miei amici si contano sulle dita di una mano: Adriano è tra loro. Anzi, per me è un fratello maggiore».

Nel ping pong l’ex a.d. del Milan non è da meno: «Ci capita di stare su fronti opposti, ma Massimo è soprattutto un amico. Nel 2010 poteva dire no ad Allegri in rossonero, ma fu molto corretto. E il Milan deve quello scudetto anche al suo gesto». Tanti anni dopo, quel cambio di panchina lascia ricordi dolci, ma in quei frangenti la battaglia fu dura. Il blitz segreto di Max ad Arcore, da Berlusconi, aveva indispettito l’allora presidente del Cagliari, che licenziò il tecnico livornese, salvo poi tenerlo in scacco per settimane. Ruggini scivolate via in fretta, visto che ora come ora l’allenatore, ormai ex Juve, è rimasto in ottimi rapporti con entrambi: le consultazioni sono frequenti. A 360 gradi.

La scintilla

Come spesso accade, la loro conoscenza è tutt’altro che soft. Nel 1992 un giovane Cellino nelle polemiche di Lega non è tenero con il «boss» rossonero: il colpo Lentini ha diviso il calcio italiano e il presidente sardo è critico sull’operato milanista. Ma il chiarimento arriva non molto tempo dopo. Negli anni del duopolio Juve-Milan il cagliaritano si pone sempre nel mezzo. Difende le medio-piccole, e punzecchia le grandi senza esagerare.

Poi, il mercato fa il resto. Nel 2000, per esempio, si accorda con Adriano per cedergli O’Neill, ma l’uruguaiano finisce alla Juve. Il tutto con una stretta di mano, senza rancori. Il copione si ripete nel 2007. Stavolta Suazo viene venduto ai rossoneri, ma lui sceglie l’Inter di Moratti. In realtà, nel frattempo, il feeling tra i due ha partorito altri affari pro-Cagliari. Sia il compianto Davide Astori, che Alessandro Matri, lasciano Milanello per diventare calciatori importanti ad Assemini. E il filo diretto tra i due club non passa inosservato.

Il salvataggio

Tra i tanti loro aneddoti è singolare quello del Capodanno 2006 a Miami. Si ritrovano a cena in 13 e il superstizioso Cellino ha una disavventura. Sorseggia un Martini, ma è soprattutto Gin e lui (che non beve superalcolici) sviene. Galliani chiama l’ambulanza e lo accompagna in ospedale. Ora ricorda: «Ero al suo fianco ad accudirlo, quando lui si sveglia e mi urla: “Sono morto?”. Scoppiammo a ridere e tutto finì con una bella mangiata il giorno dopo».

La successione

Nella primavera seguente l’allora presidente di Lega Galliani è costretto a dimettersi, in concomitanza con lo scandalo di Calciopoli. E proprio il vice-presidente Cellino prende il suo posto in via Rosellini, con una gestione all’insegna della diplomazia (strano per lui) in una fase delicatissima per il nostro calcio. Nel frattempo nelle vicende politiche prende piede anche Claudio Lotito e la sua presenza un po’ allontana i due amici per la pelle.

Così, il presidente della Lazio (ora azionista della Salernitana) diventa un vero e proprio terzo incomodo. Anche per questo Cellino prova ad andare per la sua strada, in questa stagione iniziata con il freno a mano: «Ho il dovere di mettere le fondamenta a un Brescia che in futuro dovrà stare stabilmente in Serie A, non di passaggio come l’anno scorso». Invece Galliani punta al tutto e subito: «Il Monza è nato per vincere, ma io non vedo nemici. Semmai avversari da battere e rispettare. Brescia compreso»

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