Le prime difficoltà sono apparse dopo un’estate contraddistinta da tante chiacchiere. La patata bollente ora è nelle mani di Palladino
In un’estate si è passata dalla Coppa Campioni alla salvezza. Ovviamente era una pura provocazione goliardica quella pronunciata da un festante Silvio Berlusconi dagli spogliatoi dell’Arena Garibaldi di Pisa dopo la promozione del Monza. Più serio e oggettivo Adriano Galliani che in estate fissava nella colonna di sinistra la posizione finale dei biancorossi tirando anche le orecchie a Matteo Pessina quando parlava di salvezza.
Dopo un inizio particolarmente ad handicap, anche il Condor sembra però essersi ricreduto: “Dobbiamo fare qualunque sforzo per raggiungere la salvezza – ha commentato durante la conferenza di presentazione di Palladino – importante non si arrivi dal diciottesimo posto in giù”. I numeri per ora sono preoccupanti: ultima squadra con solo un punto in classifica, peggiore attacco (insieme alla Sampdoria) con tre gol segnati (uno ogni due partite) e peggior difesa con quattordici reti subite (più di due a giornata). E le stesse prestazioni non hanno convinto con diversi giocatori apparsi fuori condizione, come Petagna rimasto in tribuna a Lecce e fermatosi ai box mercoledì, e un’amalgama che ancora non era stata trovata. Silurato Stroppa con la riconoscenza per la storica promozione in A che è scaduta dopo sei giornate, la patata bollente passa nelle mani di Palladino. Il nuovo allenatore, formatosi nelle giovanili brianzole, chiede alla squadra cuore e anima e dice di aver visto spirito di sacrificio. Domenica arriva la Juventus, corazzata sulla carta ma in un momento di crisi, e dopo la sosta ci sarà un trittico di sfide decisivo per la salvezza contro Samp, Spezia ed Empoli. Se dopo sei giornate c’è una certezza è che la Serie A è davvero un’altra cosa e le chiacchiere non servono a niente. Quindi basta voli pindarici: l’obiettivo concreto era, è e sarà solo la salvezza.