Il preferito per il dopo-Juric continua a essere Palladino, si scriveva su queste colonne anche sul giornale di ieri, rivelando peraltro l’ingresso di Gilardino (nonostante sia in pole a Firenze per sostituire Italiano) nella lista di allenatori che i vertici granata stanno seguendo da tempo, con aggiornamenti ciclici. Scrive Tuttosport.
La domanda è: ma perché nel Torino non si esclude di dover un giorno andare a bussare anche alla porta di Gilardino?
Cosa (è opportuno ribadirlo subito) non ancora successa in modo concreto. Si sa: il dt granata deve restare a guardare, per adesso. La Fiorentina, oggi come oggi, ha molto più e meglio da offrire sotto tanti aspetti. E si è anche già mossa con mesi di anticipo su tutti.
Da qualche giorno ha ripreso il pressing attorno a Gilardino su quello stesso terreno già seminato da Barone, che a suo tempo, prima dell’improvvisa morte prematura, aveva tracciato la rotta d’intesa con Commisso (Italiano è da tempo in cerca di nuovi stimoli ad altezza Champions). Anche se si muovesse, il Torino non potrebbe che mettersi in coda in questo momento. Gila tornerebbe molto volentieri a Firenze, dove era già stato amato da giocatore: verrebbe accolto a braccia aperte.
Palladino, in sostanza, chiede ancora un po’ di tempo. E difatti il suo agente questo ripete a chi lo contatta per provare a comprendere meglio gli scenari (in ballo c’è anche il Bologna, visto che sono alte le possibilità che alla fine Thiago Motta non prolunghi per atterrare sulla poltrona di una big). Anche la stessa Fiorentina (se mai un giorno saltasse in aria la trattativa per Gilardino: ma sarebbe davvero… strano) potrebbe dirottare le mire su Palladino. A quel punto, però, partendo non da una posizione avvantaggiata, sulla carta.