“Il commento di Galliani al mio gol? Detto da lui che ha visto il meglio del calcio mondiale, fa ancora più piacere. Lo schema prevedeva una palla bassa, poi l’ho messa bene. Mi sento bambino quando faccio queste giocate. Mi dicevano “tu sei matto”. Sono un matto buono”.
“Ci sono momenti anche difficili in carriera e quello che ho passato fino a dicembre mi ha fatto crescere. Non stavo facendo bene, mi hanno aiutato tanti. Sono stato forte e ho assorbito i consigli di chi mi stava intorno. Anche mentalmente sono cambiato. Ho segnato in C, B e A. Ho vissuto il percorso di crescita con Silvio Berlusconi e Adriano Galliani. Il presidente mi diceva: “Voglio portare il Monza al top e tu Dany devi fare una cosa, mettere la palla oltre la linea di porta”. Abbiamo fatto qualcosa di straordinario, di storico”.
“La Federazione lussemburghese mi ha chiesto più volte la disponibilità a giocare con loro, anche adesso per i playoff in vista dell’Europeo. Ma non sarebbe stato giusto per gli altri. Poi è arrivata la prima chiamata dal Portogallo. Perché la mia famiglia era in Lussemburgo? Per lavoro papà José e mamma Conçeiçao, originari della zona di Oporto, si erano trasferiti. Ho due fratelli più grandi: Rui e Renato. Con loro ho giocato nel Petange: il tridente era… Mota”.