Si legge 4-3-3 ma si declina molto diversamente. Nel calcio fluido di oggi non avrebbe senso restare bloccati su una fotografia tattica tipo Subbuteo. Scrive La Gazzetta dello Sport.
Mancini in fase offensiva sganciava sempre un terzino, più spesso Spinazzola a sinistra, lasciava tre difensori e attaccava con cinque uomini. In campo si vedeva un 3-2-5 in fase di possesso. Spalletti ha appena cominciato, le idee sono altrettanto offensive ma le soluzioni nuove.
Tre soluzioni
Il miglior Jorginho è un play al momento senza eredi. Con lui Spalletti ha fatto tre mosse sullo scacchiere. 1) Una prima soluzione è stata arretrare l’italo-brasiliano poco avanti ai due centrali difensivi in fase di prima impostazione.
Lo schieramento sembrava un 2-3-2-3, con Jorginho in linea con i terzini, e ricordava il vecchio “metodo” di Pozzo. 2) La seconda, meno classica, prevede Cambiaso, «esterno moderno» per Spalletti, che incrocia accanto a Jorginho in mediana: sul campo è un
3-2-2-3 che evoca il “sistema” di Chapman. 3) Infine, Spalletti ha lasciato Jorginho play unico e ha avanzato Colpani dietro a Scamacca, con Cambiaso e Barella mezzali. Nasceva così un rombo di centrocampo, un 3-4-3 all’olandese. Tutte situazioni da studiare perché in partita può essere utile cambiare registro ed essere meno prevedibili.