Il Monza è ormai una realtà del calcio italiano. Non solo quella brianzola è una delle squadre che gioca meglio a calcio di tutta la Serie A, ma è anche la più italiana di tutte. Un messaggio forte e chiaro per il calcio italiano, in un periodo in cui sembra molto più facile investire su calciatori provenienti dall’estero e che dovrebbe spingere una Nazionale a incoraggiare progetti come quelli messi in piedi dal gruppo Fininvest. Invece no.
Prima Mancini, ben disposto verso capitan Pessina (che è già qualcosa) ma smanioso di inseguire Carlos Augusto e aggiungere l’ennesimo oriundo che non sentiva certo l’azzurro attaccato addosso, ora Spalletti che addirittura ha azzerato la presenza biancorossa nel gruppo. A poco sono servite le prestazioni super di Di Gregorio o l’inizio di campionato fenomenale di Colpani; invisibile il gran lavoro di Ciurria e completamente fuori dai radar un Gagliardini già tirato a lucido.
Certo, pensare in un risultato migliore contro l’Inghilterra solo per l’inserimento di qualche biancorosso in più è velleitario. Ma questa Nazionale in crisi di risultati e travolta pure dagli scandali necessiterebbe di un po’ d’aria fresca, con il progetto Monza che potrebbe offrire la giusta dose di fame e umiltà di cui il gruppo azzurro sembra necessitare disperatamente.