Altra partita senza acuti per l’attaccante biancorosso che ora rischia di retrocedere nelle gerarchie
INDIETRO. Tre partite senza dare segnali importanti e soprattutto senza gol. Dany Mota è fin qui la delusione maggiore in un Monza che aspetta il suo salto di qualità definitivo. La panchina alla prima di campionato aveva lasciato intendere che il giocatore non fosse ancora perfettamente in condizione, poi qualche segnale positivo era arrivato nel match contro l’Empoli, dove Mota aveva ben figurato pur non segnando.
Contro l’Atalanta però un nuovo passo indietro e altri dubbi che affiorano. Fuori dalla manovra, impreciso di testa e lento nel concludere in porta, caratteristiche in negativo che contro la Dea gli sono costate un’uscita a testa bassa per il disappunto di Palladino. Serve di più, perché il Monza vuole trovare in lui quei gol partiti con Carlos Augusto e il tecnico è fermamente convinto del suo potenziale come centravanti.
L’arrivo di Colombo ora deve mettergli quella sana pressione di chi si gioca una maglia a duello. L’ex milanista non è il grande nome che si sperava a inizio mercato, ma è un giovane che ha voglia di mettersi in mostra ed esplodere definitivamente in Serie A, in una piazza che ha già definito “casa sua”. Per Dany Mota si tratta di un concorrente scomodo, perché Palladino stravede per Colombo e perché riciclarsi da trequartista quest’anno sarà più difficile. Il pericolo è quello di diventare una seconda scelta. Alla ripresa del campionato servirà un segnale forte.