La serata magica del Trofeo Silvio Berlusconi ha visto uno stadio da quasi 17mila posti pieno e la visione del defunto Presidente ora è più chiara alla sua famiglia
ENTUSIASMO. Non esulti per un gol in un’amichevole estiva se non senti davvero quella squadra dentro. Serviva una serata importante e una cornice da brividi per far sciogliere Pier Silvio Berlusconi davanti al Monza. “Per mio padre il calcio è sempre stato una grandissima passione e sono sicuro che lui questa sera sarebbe stato felice – ha detto prima della premiazione del primo Trofeo dedicato al padre – E se il calcio era una passione, per lui il Milan e il Monza erano una questione di cuore”.
Ed ecco che mai come ieri quella “questione di cuore” è stata interiorizzata da Pier Silvio. Il numero uno di Fininvest è saltato sul seggiolino come un bambino al gol di Colpani, ha ascoltato i cori “c’è solo un presidente”, ha visto delle famiglie felici sugli spalti e si è fermato a scattare con pazienza qualche selfie con il pubblico. Un’immagine inedita da vero patron del Monza. Non da freddo investitore o deus ex machina che tutto dirige da un attico oltreoceano. Ieri il club biancorosso ha rivisto la figura di un Presidente.
L’auspicio ora è che Fininvest abbia compreso il quadro completo dell’impegno calcistico del suo fondatore. Con la guida sapiente di Adriano Galliani e le risorse dell’azienda, il Monza ha dimostrato che si può fare calcio di qualità anche a costi sostenibili. Ma soprattutto la piazza ha dimostrato che i margini di crescita sono enormi e se si continua a coltivare questo entusiasmo le soddisfazioni, anche economiche, saranno sempre maggiori. Ecco perché sarebbe un peccato se a guidare il Monza arrivassero freddi affaristi dall’estero.