Il capitano ha riguadagnato la maglia della Nazionale a suon di prestazioni
LA STAGIONE. Terzo biancorosso per minuti giocati (2.304′ tra campionato e Coppa Italia); 24 partite consecutive da titolare (interrotte solo da una squalifica) di cui in sole 7 occasioni è stato sostituito (quasi sempre nel finale); 27 presenze, 3 reti e due assist in Serie A. Sono solo alcuni dei numeri che certificano l’importanza di Matteo Pessina per il Monza.
“Quando penso alla formazione da schierare spesso parto dalla posizione di Pessina” aveva rivelato mister Palladino in conferenza stampa. E il capitano non lo ha mai deluso, nemmeno nelle serate più sfortunate per la squadra, risultando sempre tra i migliori in campo. Trequartista, centrale o play davanti alla difesa, mai in difficoltà nei compiti assegnati dal tecnico.
Ecco quindi che una stagione così non poteva essere ignorata dal ct azzurro Roberto Mancini, che proprio nel momento di maggiore difficoltà per il centrocampo della Nazionale, dopo il crollo contro l’Inghilterra nelle qualificazioni a Euro 2024, ha deciso di rimettere il tricolore sul petto di Pessina. La risposta? Gol sblocca partita contro Malta a siglare il doppio record di primo titolare azzurro e primo ad andare in gol con la selezione italiana della storia del Monza.
Il riscatto dall’Atalanta è ormai una formalità data la salvezza praticamente acquisita. Un colpo di mercato che Adriano Galliani potrà certamente annoverare tra i più riusciti della sua carriera, perché con Pessina ha dato un cuore e un’anima di Serie A a una squadra che al primo anno nel massimo campionato aveva tremendamente bisogno di leader. L’augurio è che questo sia solo il primo di tanti compleanni in biancorosso.