I complimenti di un decano degli allenatori al tecnico del Monza alla sua prima stagione in Serie A
Certi momenti riempiono il cuore e valgono come una medaglia da appuntarsi al petto. Ancora prima che arrivi l’attestato di Coverciano, a impreziosire il percorso di Raffaele Palladino. Uno come Bielsa, decano degli allenatori nel mondo, individua il talento anche in una carriera appena cominciata. Così dentro un parere autorevole e dopo cinque ore di lezione al Centro Tecnico Federale ha trovato spazio la spontaneità dei complimenti rivolti a Palladino, il nuovo che avanza. Scrive il Corriere dello Sport.
Un’incoronazione meritatissima, al Monza ne sanno qualcosa. «Bielsa mi ha preso da parte, una volta saputo che tra i ragazzi del corso c’era un allenatore di Serie A. Molti spunti li ho tratti da lui, nel mio lavoro quotidiano. Bielsa parla sempre di “gambeta” , il dribbling: ecco, quella è l’essenza del calcio».
Il “modello Palladino” è già sulla bocca di tutti: basta ispirarsi alla scelta fatta dal Monza per cercare la svolta?
«Credo innanzitutto che nel calcio italiano si debba avere più coraggio, io ne sono la dimostrazione lampante. Spero che adesso si sia rotto l’argine, perché mi è sembrato ci fosse un muro o comunque la diffidenza a promuovere allenatori giovani. Non c’è bisogno di avere vent’anni di esperienza: quella si acquisisce col tempo, anche sbagliando».
Insomma, l’espressione “cantera” può essere estesa anche a un allenatore?
«Direi di sì, basta voler imparare di continuo. Io ad esempio guardo molte partite nell’arco di una settimana. Mi piace studiare anche le squadre estere, e mi confronto molto con i colleghi. Anche quando ho dovuto stabilire come comportarmi nell’arco di questi due mesi senza campionato. C’è chi ha preferito giocare di più, altri invece erano orientati in modo diverso».