Seconda parte dell’intervista del nuovo portiere biancorosso a La Gazzetta dello Sport
Alessio Cragno nella sua intervista al quotidiano ha parlato anche del campionato che sta per cominciare.
Il suo numero sarebbe il 28, che a Monza è di Colpani: ha qualche significato?
«Parte tutto dal mio giorno di nascita, ma poi è anche la somma dei giorni di nascita di mia moglie Silvia, il 17, e delle mie figlie, Benedetta e Vittoria, il 10 e l’1. Ma lo cambierò, è di Colpani (sorride, ndr)».
Lei ha esordito in A con Zeman: che ricordo ha?
«È una persona simpaticissima, esce con battute improvvise che ti piegano in due. Nel 2014 mi ha fatto esordire in Roma-Cagliari: dava la formazione due ore prima della partita, non ho fatto in tempo ad avere paura».
C’è stato solo il calcio?
«Fino agli 8 anni nuotavo, me la cavavo. Poi però mi piaceva di più il calcio e in porta mi hanno messo perché mancava il portiere. Non avevo paura e volevo giocare, bastava giocare».
Le sfide a Inter e Milan saranno molto sentite. Lei ha parato al Meazza due rigori, uno a Ibra e uno a Lautaro…
«Un po’ mi ero preparato, poi c’è stato molto istinto. Come succede in generale».
Che Serie A sarà?
«Si dice sempre che il nostro campionato perde i migliori a vantaggio di altri tornei. A me sembra che invece qui tornino: Pogba, Lukaku…».
Il calendario spezzato in due per il Mondiale è un’incognita?
«Dovremo essere bravi a finire bene prima della sosta perché ci permetterà di lavorare serenamente in quelle settimane».
Il 10° posto è realistico?
«E’ un bellissimo obiettivo! Chi ci crede, vince. Prima facciamo i punti per la salvezza, poi penseremo al resto. Non sarà tutto facile, avremo momenti complicati. Ma se pensassimo che solo perché abbiamo questa società sarà tutto dovuto, sbaglieremmo».