Sempre più verso il 75 per cento della capienza permessa negli stadi. Fin qui ci siamo. Ma la domanda è: quando?
Il pressing continua e ieri c’è stata l’attesa audizione di Valentina Vezzali presso il Comitato Tecnico-Scientifico. La sottosegretaria allo Sport ha sottolineato nuovamente l’importanza di un «ulteriore ampliamento». Non c’è stata la fumata bianca, quelle del Cts restano comunque delle indicazioni prima della decisione governativa, ma diversi segnali vanno nella direzione di un sostanziale via libera e ora c’è più ottimismo. Scrive La Gazzetta dello Sport.
Attenzione però alla variabile tempi: il ministero della Salute, queste erano state la parole di Roberto Speranza nella conferenza stampa dopo il consiglio dei ministri di una settimana fa, vuole vincolare la svolta all’esito positivo del monitoraggio della curva epidemiologica, in particolare nella verifica degli effetti della riapertura delle scuole, che è troppo recente per poter essere già stata metabolizzata dai dati giornalieri (ieri ancora in discesa ricoveri e terapie intensive).
E al chiuso? Ma se per quanto riguarda gli studenti è troppo presto per scattare una fotografia dello stato dell’arte, si può affermare invece una cosa: le riaperture sportive (partite in modo generalizzato con le prime di campionato del 21-22 agosto dopo le code della scorsa stagione con la finale di Coppa Italia e le quattro partite dell’Europeo) non hanno prodotto allarmi significativi sull’andamento dei contagi. La Vezzali ha sollevato anche il problema degli impianti al chiuso, che sono fermi al 35 per cento di capienza e potrebbero raggiungere il 50 con il nuovo intervento normativo. Un bivio che riguarda soprattutto basket e volley, che stanno ripartendo con i loro campionati (la pallacanestro comincerà domani con l’anticipo Napoli-Milano). E proprio l’imminenza di queste aperture, e l’appuntamento con la Nations League di Milano e Torino (6-7-10 ottobre) con la Nazionale di Mancini, si scontrano con una tempistica ancora un po’ frenata.
Draghi
In particolare, si parla di un nuovo punto della situazione fra 15 giorni. Ma la speranza è che si possa andare più veloce anche sulle base delle parole di ieri del premier Mario Draghi: «Con curva sotto controllo allenteremo ulteriormente le restrizioni». Parole che il premier ha pronunciato riferendosi a «cinema, teatri, stadi e altri spazi di sport e cultura». Peraltro la vertenza per superare le attuali soglie di capienza consentita coinvolge anche lo spettacolo tanto che ieri, oltre a quella della Vezzali, c’è stata quella di Dario Franceschini, ministro della Cultura, che ha pure lui invocato un superamento degli attuali limiti di capienza.
Green pass
È possibile anche che il benestare alla crescita del numero degli spettatori possa essere accompagnato da una stretta sul rispetto del protocollo, vedi uso delle mascherine sugli spalti, quello che è stato il punto dolente della riapertura degli stadi. Il tema centrale resta però lo stesso ed è quello su cui insiste di più il mondo dello sport: l’Italia ha scelto il green pass come perno per organizzare le sue riaperture, stadi e palazzetti compresi. E l’aumento delle capienze sembra del tutto coerente con questa strategia.
