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AMARCORD MONZA – Enzo Scaini il centrocampista che tirava bombe coi piedi

Nonostante il rinvio della partita del Monza proponiamo comunque la rubrica di Fiorenzo Dosso su un ricordo legato al Vicenza

Questa è la storia di un ragazzone friulano. Che si forma nelle giovanili del Toro e si affaccia alla ribalta del calcio che conta a Sant’Angelo Lodigiano in Serie C a metà degli anni ’70. Agli osservatori del Monza non sfugge quel centrocampista dal fisico imponente, di notevole dinamismo e – soprattutto – dotato di una conclusione dalla distanza di esuberante prepotenza. Nel biennio dal 1977 al 1979 in maglia biancorossa mette insieme 50 presenze e 6 gol.

Il vostro cronista – allora ragazzino appostato dietro la porta ospite – ne ricorda uno al Catanzaro con una terrificante sberla dai 20 metri. Lo frena qualche problema muscolare, inevitabile pedaggio ad una corporatura tanto possente. Il suo Monza, il Monza di Alfredo Magni – che un collega con felice intuizione aveva ribattezzato il Borussia di Brianza – sfiora la serie A senza mai raggiungerla. Ma che spettacolo al vecchio Sada … Il ragazzone friulano è in panchina il 1 luglio 1979 in quel di Bologna quando il maledetto spareggio col Pescara spegne l’ennesima illusione.

Le strade del centrocampista che tirava le bombe con i piedi e del Monza si separano: lui prosegue la carriera a Campobasso, Verona e Perugia e quando la domenica sera in Tv scorrono veloci i gol della serie B capita spesso di vedere i suoi siluri gonfiare le reti dando l’impressione di romperle. Nell’estate del 1982 il Lanerossi Vicenza, precipitato in serie C, costruisce una squadra per ritornare tra i cadetti e impernia il settore nevralgico proprio su quel ragazzone. I risultati del campo sono sostanzialmente in linea con i programmi (biancorossi terzi in classifica) quando il 16 gennaio 1983 a Trento il ginocchio del centrocampista cede ed il responso degli esami strumentali è – per l’epoca ancor più che adesso – durissimo: legamenti.

Il 21 gennaio alla clinica Villa Bianca di Roma l’intervento di ricostruzione. L’operazione – dal punto di vista tecnico – ha buon esito ma circa un’ora più tardi il dramma: il cuore da atleta del ragazzone friulano smette di battere per sempre. Qui non ci interessa sottolineare che l’inchiesta (durata cinque anni) sulla morte si concluse con il proscioglimento di tutti gli indagati (medici ed anestesisti). Qui prendiamo tristemente atto dell’amarissimo commento di Sergio Campana – ex presidente dell’Associazione Calciatori e bandiera del Vicenza – sull’assordante silenzio dei media: “Purtroppo lui non era Paolo Rossi …” . Qui, soprattutto, a quella che sarebbe dovuta essere la vigilia di Monza-Vicenza vogliamo onorare quel ragazzone friulano che giocò e segnò in entrambe le squadre. Il suo nome era Enzo Scaini. Il suo nome è Enzo Scaini. Il suo nome sarà Enzo Scaini. A Monza ed a Vicenza in tanti lo ricordano con affetto e ricorderanno le sue “legnate” con un sorriso velato di malinconia.

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