Le parole del tecnico della squadra biancorossa che è andata più vicina di tutte a raggiungere il paradiso del calcio. L’articolo firmato Matteo Delbue sull’edizione odierna de Il Giorno
Per le vie di Monza e della Brianza uno degli argomenti più trattati è l’ambizione del Monza di puntare subito alla promozione nella massima serie. E quando all’ombra dell’Arengario si parla di Serie A il pensiero non può che andare al Monza di Alfredo Magni: la squadra biancorossa che è andata più vicina di tutte a raggiungere il paradiso calcistico. «Alla fine degli anni Settanta, siamo arrivati per quattro anni ad un passo dalla promozione in Serie A. – ricorda mister Magni – Il rammarico più grande della mia carriera da allenatore è proprio quello di non essere riuscito a portare il Monza dove non è mai stato. Ci è sempre mancato un pizzico di fortuna. Il calcio è fatto di episodi e nei momenti cruciali ci sono sempre girati male. Come quella volta che nel 1979 per un rigore sbagliato abbiamo perso la promozione, poi nello spareggio di Bologna contro il Pescara siamo scesi in campo senza lo squalificato Volpati e con qualche acciacco di troppo: quel giorno però la differenza l’ha fatta l’atmosfera, con lo stadio tutto colorato di tifosi del Pescara».
Un Monza così forte e spettacolare da essere soprannominato «Borussia di Brianza» ma anche, come scrisse Gianni Brera, il «Chelsea italiano». «Si era formato un gruppo così coeso che anche adesso quando c’è l’occasione per festeggiare ci ritroviamo praticamente tutti insieme. – prosegue Magni – Dico sempre che campioni si nasce e giocatori si diventa: in quegli anni abbiamo lanciato tantissimi calciatori importanti. Già in quel Monza lavorava Adriano Galliani: è sempre stato un grande dirigente e quando oggi lo sento parlare di Serie A mi emoziono».
Con l’arrivo di Silvio Berlusconi al timone del club ci sono tutti gli ingredienti perché si possa mettere la parola fine alla maledizione della Serie A sempre sfuggita sul traguardo: un tabu ripreso anche dal cinema italiano, con Renato Pozzetto che nel film «Agenzia Riccardo Finzi» incarna un frustato tifoso biancorosso, con quel «E non andremo mai in Serie A» che è diventato uno slogan del popolo del Brianteo. «Monza e la Brianza si meritano la Serie A. – continua mister Magni – Sarebbe qualcosa di magnifico: tutti sognano di vedere il Monza giocarsela al cospetto delle big come Juve, Milan, Inter. La società attuale rispetto a quella degli anni Settanta ha maggiori potenzialità dal punto di vista economico: noi ogni anno vendevamo i migliori per ricostruire, mentre questo Monza compra i migliori per continuare a vincere». E poi la benedizione a mister Cristian Brocchi. «Sta lavorando bene: i risultati parlano per lui» conclude Magni. Si legge su Il Giorno.
(foto tratta dal sito ufficiale del Monza)
