L’uomo partita in negativo per il Monza è stato certamente Matteo Pessina. Il capitano è stato protagonista del rigore procurato al Torino e del rosso che ha lasciato in dieci i biancorossi, così nelle pagelle del giorno dopo è finito sul banco degli imputati. Voto 4 per La Gazzetta dello Sport, 4,5 per Corriere dello Sport e Tuttosport.
Valutazioni un po’ ingenerose però, perché fino al calcio di rigore la partita di Pessina era stata impeccabile, senza contare che sia la trattenuta su Ricci sia il secondo giallo sono apparsi interventi piuttosto generosi da parte dell’arbitro Aureliano.
Una mano appoggiata sulla spalla sinistra di Ricci e il giocatore va giù abbastanza teatralmente. Tra l’altro con Izzo già nettamente in anticipo. Una dinamica banale, molto presente ad esempio nelle marcature su palla inattiva, che mai viene sanzionata perché se ne vedono decine a partita. Aureliano cerca la decisione da occhio di falco, ma anche ai granata non sembra vero il regalo.
Poi il secondo giallo, forse più tollerabile se non fosse costato l’espulsione a Pessina. Il fallo c’è, ma la sanzione è fuori dal metro adottato in una gara tranquillissima fino al rigore. E poi un contatto simile, dopo, non verrà nemmeno fischiato, questa volta però in area granata su Dany Mota. Dunque, l’unica serataccia in cui è incappato il capitano è quella dell’arbitro.