Magari, fra dieci anni, si dirà che Giovanni Stroppa è il nuovo Gigi Simoni, l’allenatore che – a parte la parentesi con l’Inter di Ronaldo il Fenomeno – verrà sempre ricordato come il mago delle promozioni dalla B alla A. Scrive Tuttosport.
Simoni ne ottenne 7 in carriera, Stroppa è già a due e chissà che fra un paio di mesi possa arrivare anche la terza: dopo l’ultimo turno, la sua Cremonese si è ripresa il 2° posto, l’ultimo buono per la promozione diretta. Ma per come si sta sviluppando questa B, i giochi per la A, probabilmente si decideranno solo all’ultimo e il 2° posto è destinato a cambiare proprietario chissà quante altre volte. Ma all’ultimo, a mettere il muso davanti alle altre, potrebbe esserci la Cremonese di Stroppa.
Per alcune buone ragioni. Innazitutto la solidità di squadra, decisamente superiore a quella della concorrenza, coi grigiorossi che vantano la miglior difesa del campionato (20 gol al passivo). Il piano tattico con cui la Cremonese di Stroppa affronta le partite è il seguente: voi gol a noi non ce lo fate, noi, prima o poi ve lo facciamo.
Ricorda quel che fece oltre un anno fa Gilardino, quando ereditava un Genoa in difficoltà, ne faceva una squadra a cui era quasi impossibile segnare e guadagnava la A grazie a una solidità tattica unica, molto simile a quella che mostra la Cremonese (e anche il modulo, il 3-5-2, è lo stesso).
In questa stagione i grigiorossi hanno mantenuto la porta inviolata per 14 partite su 28, la metà esatta. Jungdal, il portierino danese nato a Singapore, che ha rilevato l’infortunato Sarr, non ha preso gol in 10 partite su 14 giocate, incassando complessivamente solo 7 reti. Un atteggiamento redditizio. Non va dimenticato che Stroppa si è insediato a Cremona, trovando una squadra che con Ballardini aveva fatto 6 punti in 5 gare. Con lui, la Cremonese viaggia alla media di 2.04 punti a partita, contro i 2.10 del Parma di Pecchia: giocare così dunque, paga.