Un anno fa la formazione arrancava con Stroppa, poi l’avvento di Palladino. Ora il Monza deve confermarsi
Un anno fa, di questi tempi, il Monza non dava segnali di vita in serie A e il suo allenatore mostrava già una data di scadenza. Scrive Il Giorno.
Zero alla casella dei punti era un dato che preoccupava di settimana in settimana una squadra che aveva l’obiettivo aziendale del decimo posto, reso possibile poi soltanto dall’arrivo di Raffaele Palladino. Che del passato non vuole parlare, e che preferisce convivere con un presente che non vede abbastanza i 4 punti in altrettanto partite conquistati dai brianzoli.
Vero, è la stessa tabella del mister a non essere rispettata: con Empoli, come è successo, e contro il Lecce, i punti attesi sarebbero stati 6, ma non possono essere un paio di lunghezze a condizionare il giudizio sull’avvio biancorosso.
La nuova vita del Monza è iniziata senza due perni fondamentali della stagione dei record che fu. Carlos Augusto a fare il solco in corsia, Rovella a gestire anche il pallone più difficile e a fare da punta del compasso attorno al quale costruire la manovra di gioco.
L’anno scorso il Monza fu la sorpresa del campionato. Ripetersi, quest’anno, sarà più difficile. Quindi c’è la pressione. Ultimo aspetto che apparterrebbe soltanto alle grandi, ma che il Monza si guadagna di diritto dalla considerazione di “provinciale di lusso”.