Intervistato da La Gazzetta dello Sport il capitano Matteo Pessina ha parlato della prima grande stagione in biancorosso e del futuro. Ecco un breve estratto delle sue parole:
“Pessina a vita al Monza? Perché no? Mi sento a casa. Il progetto è robusto, che durerà nel tempo. La forza delle idee di Berlusconi e Galliani viene prima della forza economica. Il Monza in A, ma anche un settore giovanile con le strutture adeguate per diventare un riferimento”.
“Il mio arrivo? Ero in Nazionale per Italia-Argentina, a Wembley. Trovo una chiamata persa, era di Galliani. Lo richiamo e mi dice: “Matteo, non voglio disturbarti, volevo solo dirti che il Monza è salito in Serie A” e mette giù. So che voleva far arrivare un messaggio e ho cominciato a riflettere. Poi in un giorno ho deciso“.
“Il legame tra me, la città e il Monza è il primo aspetto. E poi mi intrigava il progetto di Silvio Berlusconi e Adriano Galliani, due certezze. Ho accettato la sfida: la salvezza è il traguardo che si raggiunge quando si fanno le cose bene. E qui si è fatto tutto bene: dal centro sportivo allo stadio, dalla squadra alla quotidianità”.
“La sfida col Torino? Tosta, una delle più dure della stagione. Dovremo essere pragmatici. Juric mi vuole bene, devo tanto anche a lui”.