Lo spagnolo contro la Salernitana ha giocato una delle sue peggiori partite in biancorosso e ora cerca subito il riscatto
SBAVATURA. Una certezza per il Monza, un giocatore insostituibile per leadership e qualità. Pablo Marí non si discute: dal suo rientro in campo alla ripresa post Mondiale lo spagnolo è stato tra i più costanti nel rendimento. Una colonna assoluta nella difesa di Palladino, sia a tre che a quattro, la sua presenza è indispensabile sia quando si tratta di contenere le offensive avversarie che nella fase di impostazione. Lucido nelle letture difensive, ma capace anche di vedere in anticipo i movimenti dei compagni come in occasione del lancio per Carlos Augusto che ha creato la miglior occasione dei brianzoli contro la Salernitana.
Eppure proprio contro i granata ha giocato la sua peggior partita in biancorosso. Molle e distratto in marcatura, sovrastato da Piatek. Talmente diverso dal solito da far sospettare un possibile danno dovuto allo scontro con Cragno e Caldirola che lo ha costretto a indossare il turbante per la brutta ferita riportata. Un episodio che potrebbe aver avuto un impatto importante sugli equilibri difensivi dei biancorossi.
Contro l’Empoli servirà cancellare quella brutta prestazione. Pablo Marí è chiamato a resettare la prova dell’Arechi e tornare ad essere la guida della difesa di Palladino, perché da lui passeranno tutti i primi palloni e la responsabilità di contenere le offensive di una squadra che ha impressionato per la capacità di arrivare in porta con rapidità. Massima attenzione dunque, il mister e i tifosi contano sullo spagnolo per continuare a sognare.
