Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, il futuro del nuovo stadio per le due milanesi è appeso a un filo
IN PERICOLO. Inter e Milan rischiano di vedere naufragare il progetto “Cattedrale” per il nuovo stadio. Prima di Natale il Consiglio comunale aveva dato l’ok alla nuova struttura vincolandolo all’aumento della capienza a 70mila spettatori, così come vincolanti sono gli impegni di non aumentare il prezzo dei biglietti e di far crescere ulteriormente le aree verdi attorno alla nuova arena. La palla è dunque passata alla Giunta del capoluogo lombardo per la delibera, ma come riportato da La Gazzetta dello Sport è ancora incerto se effettivamente arriverà e se arriverà nei tempi previsti dal dibattito pubblico. La scadenza è infatti il 21 gennaio.
Il Governo non vuole abbattere lo stadio Giuseppe Meazza, al contrario di Inter e Milan che negli ultimi tre anni hanno lavorato su questa soluzione e ora attendono la parola del Comune. Il rischio però è che i vincoli (quello relazionale e quello monumentale che scatterà nel 2024) non siano negoziabili. “San Siro non si tocca – dichiara il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi intervistato dalla rosea – Noi faremo il vincolo. In quello stadio hanno giocato Mazzola e Rivera, è intuitivo che non possa essere abbattuto”. Prende quota l’ipotesi di spostare il nuovo stadio nell’area di Sesto San Giovanni, ma in ogni caso sarà difficile rispettare il cronoprogramma. L’apertura dei cantieri nella seconda metà del 2024 è quasi utopia, così come si allontana l’ipotesi di giocare la prima partita nella “Cattedrale” per la stagione 2027-2028. Futuro incerto, insomma, con un braccio di ferro annunciato tra Governo e Comune sul futuro dell’attuale stadio.