Risultato giusto al Franchi con una prestazione di grande personalità da parte della squadra di Palladino
Il capolavoro di Cabral, lanciato da Quarta, è stato la naturale conseguenza della netta superiorità della Fiorentina nel primo tempo. La colpa viola, al solito, è stata non chiudere la partita, con il brasiliano in gran spolvero e un Ikonè che saltava sempre l’uomo ma all’ultimo momento sbagliava il passaggio o la conclusione. Scrive La Gazzetta dello Sport.
Così ha lasciato il tempo a Palladino di correggersi e vincere la sfida delle panchine. Nell’intervallo ha cambiato uno spento Caprari per Birindelli e aggiunto Petagna a fianco di Mota Carvalho al posto di Colpani, cambiando il sistema in una sorta di 3-5-2, con Ciurria accentrato e spesso nella posizione di trequartista. L’inerzia della sfida è cambiata: il Monza è diventato più solido, in grado di coprire le fasce, liberare Carlos Augusto per le ripartenze e avere più peso in attacco.
Il pareggio è arrivato al quarto d’ora proprio grazie al brasiliano, appunto, che al volo sfruttava l’assist di Ciurria. La Viola ha reagito con rabbia, Italiano ha speso tutti i “big”, da Amrabat a Kouamé e nel finale arrembante anche Bonaventura e Jovic. Quarta ha sfiorato due volte il gol di testa, negati da Di Gregorio, ma anche Terracciano ha salvato il risultato su Mota Carvalho. Alla fine il pari è giusto.