
Mancini convoca il capitano del Monza, che già aveva fatto parte del gruppo (all’Europeo vinto) ma da giocatore dell’Atalanta
C’è qualcosa di nuovo nell’Italia e anche d’antico. La doppia triste amichevole contro Albania e Austria — altre due escluse dal Mondiale (che però non hanno vinto quattro volte) — può trasformarsi in un’occasione per sperimentare. Scrive La Gazzetta dello Sport.
Mancini ha convocato tre facce nuovissime. Due attese, Fagioli e Miretti, i centrocampisti che stanno trascinando la Juve. Una davvero sorprendente, ma nel rispetto della tradizione di una Nazionale che accoglie i giovani più promettenti. Questo è proprio un ragazzino: Simone Pafundi ha 16 anni e mezzo, non è neanche in prima squadra nell’Udinese, ma di lui si dice che sia il futuro. L’“antico” è il ritorno della meglio gioventù attesa da tempo: Chiesa e Zaniolo. Ci mancavano.
Tattica
Si riparte dal doppio successo di settembre in Nations League contro Inghilterra (1-0) e Ungheria (2-0), conquistato con il primo vero cambio tattico della gestione Mancini: il 3-5-2. Si può immaginare che, tra Albania e Austria, il c.t. alternerà nuovo sistema con il classico 4-3-3, più adatto agli esterni Chiesa e Zaniolo. Senza Jorginho e Pellegrini, potrebbe esserci spazio tra i creativi per lo juventino Fagioli che può giocare al centro ma anche da mezzala di regia.
L’altro bianconero Miretti ha attitudini più offensive e d’incursione. A centrocampo ci sono tre elementi per ruolo. C’è anche il play torinista Ricci e c’è Pessina, primo convocato della storia del Monza. Il 3-5-2 può aiutare proprio il capitano biancorosso a trovare il suo spazio visto che con quel modulo ha già giocato molto con Stroppa proprio a Monza.
