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Grinta e carisma. Pablo Marì a Monza è già un leader

Il ritratto de La Gazzetta dello Sport

Grintoso in campo, sorridente e disponibile fuori dal rettangolo di gioco. E’ così che Pablo Marì ha conquistato il Monza. Arrivato in Brianza ad inizio agosto, in prestito dall’Arsenal con obbligo di riscatto in caso di salvezza, lo spagnolo, cresciuto nel Maiorca, è subito diventato il perno della linea difensiva a tre del Monza. «Essere leader mi viene naturale», ripete spesso Marì durante le interviste. Parole supportate dai fatti. Lo spagnolo è infatti uno di quei calciatori che va a caccia di responsabilità. E probabilmente è per questo che in estate ha scelto il Monza, invogliato dalle ambizioni di Silvio Berlusconi e Adriano Galliani ma anche stimolato da un progetto calcistico che necessitava di un leader carismatico. E non è quindi un caso che nello spogliatoio biancorosso Marì sia diventato una sorta di secondo capitano dopo Matteo Pessina. Apprezzato dai compagni per la sua capacità di trasmettere leadership attraverso il lavoro, l’umiltà e l’essere professionale, lo spagnolo ha legato in particolare con il compagno di reparto Marlon, con il portoghese Mota Carvalho e con il brasiliano Carlos Augusto. Ma, nel complesso, Marì è benvoluto da tutti i biancorossi, che ieri, non appena saputo della notizia, si sono mobilitati per mettersi in contatto con il compagno.

Sposato con Veronica e un figlio di 5 anni, Marì è alla sua seconda esperienza italiana: nell’ultima metà della passata stagione ha infatti collezionato 15 gettoni (e due gol) all’Udinese. Un periodo breve ma assolutamente positivo, nel quale lo spagnolo classe 1993 ha dimostrato i suoi principali punti di forza: l’intelligenza tattica unita alla capacità di adattarsi all’avversario in ogni partita. Qualità che hanno convinto Adriano Galliani a puntare forte su Marì nella costruzione del primo Monza in Serie A. Una fiducia che lo spagnolo sta ripagando appieno in campo, con prestazioni dense di concretezza e personalità. Finora Marì, che in carriera ha vinto anche una Libertadores con la maglia del Flamengo, ha messo insieme in biancorosso 8 presenze, con anche la soddisfazione di una rete nella vittoria casalinga sullo Spezia. Ieri mattina aveva lavorato sodo in allenamento per prepararsi alla partita di lunedì sera contro il Bologna, che lo avrebbe messo di fronte al capocannoniere del campionato Marko Arnautovic. Poi l’inaspettata disavventura mentre era al supermercato con la famiglia e adesso l’inizio di una nuova sfida, da vincere in fretta per tornare al più presto a guidare in campo il suo Monza. Ieri i compagni volevano correre tutti da lui in ospedale, ora sperano di riabbracciarlo nello spogliatoio il prima possibile.

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