Il jolly che fu di Stroppa ha colto l’occasione con il nuovo tecnico e si è subito dimostrato arma preziosa
Carpe diem. L’arte di cogliere l’attimo. Una materia sulla quale Patrick Ciurria potrebbe scrivere un trattato. Perché quando l’esterno del Monza decide di diventare protagonista in campo non è mai un momento banale. Scrive La Gazzetta dello Sport.
Come successo domenica scorsa contro la Juventus, con la sua firma sull’assist decisivo per il gol-vittoria di Gytkjaer. Un’invenzione arrivata nel momento cruciale della partita. Un’intuizione che ha scritto la storia del Monza e che ha coronato una prestazione (forse a sorpresa) da migliore in campo. Il tutto, nel pomeriggio del debutto da titolare in A.
Agli inizi della carriera, allo Spezia, Ciurria era il più piccolo del gruppo e per questo tutti lo chiamavano “Fante”, cioè “ragazzo”. Un soprannome che l’esterno si è tenuto stretto per tutta la carriera e che si addice alle sue caratteristiche di soldatino affidabile, generoso e diligente.