Il centrocampista del Monza ha giocato l’amichevole dell’Under 21 contro l’Inghilterra
Un paio di schiaffoni possono pure fare bene. L’Under 21 azzurra cade in amichevole contro l’Inghilterra, due anni dopo l’unico ko nei 90’ della gestione Nicolato, e la differenza si è vista. Scrive La Gazzetta dello Sport.
Ma l’Italia ha dei valori, tanti giovanissimi (tanti 2002 e 2003, in anticipo di un biennio) e il carattere per non lasciarsi andare dopo due botte nei primi cinque minuti. Dopo 70 secondi gli azzurrini sono già schiacciati in area e Bove, improvvido, stende Gallagher: rigore che Brewster trasforma. Al 5’ ancora lo scatenato Gallagher – giocatore vero, il Chelsea se lo tiene stretto – intercetta un disimpegno di Bove sulla nostra trequarti, Gomes imbuca per Brewster che taglia alle spalle di Scalvini, brucia Viti e con un tocco sotto supera Plizzari in uscita. 2-0.
Nicolato approfitta dell’intervallo per risistemare le idee e ridisegnare la squadra. I quattro cambi immediati – Fagioli, l’esordiente Cittadini in difesa, Esposito e Udogie – ricompattano l’Italia. Soprattutto Udogie, a sinistra, pareggia per fisicità e corsa Spence, Cittadini da terzo centrale mette fuori la testa e diventa un uomo in più, in mediana sale in cattedra Rovella, ben affiancato da Fagioli. Le giuste distanze aiutano lo sviluppo dell’azione, che scorre più armoniosa.
L’Inghilterra si schiaccia e subisce: Colombo in area spara alto, Rovella va vicinissimo al pari in un paio di occasioni, ci provano anche Fagioli e Miretti, Esposito impegna Bursik. Solito problema: si crea tanto – 16 conclusioni – per ricavare niente. Ma è anche vero che l’Italia non concede più nulla, se non una volata di Balogun quando i nostri sono già in dieci per l’espulsione di Rovella per doppia ammonizione. Sì, l’Inghilterra è più forte, ma non siamo così lontani.