Palladino: «Il Cavaliere mi ha chiamato, non ci credeva. Hanno fatto tutto i ragazzi»
Ci sono emozioni che non hanno età. In pochi (nessuno?) possono dire di averne viste e vissute quante Silvio Berlusconi, 86 anni a fine mese, tra imprenditoria, politica e sport, di cui ha segnato un’epoca con il Milan. Scrive La Gazzetta dello Sport.
L’1-0 del suo Monza alla Juventus, però, merita di ritagliarsi almeno un piccolo spazio nelle memorie del Cavaliere. È la prima vittoria in Serie A e che vittoria, contro la Vecchia Signora del nostro calcio.
Da Silvio a Galliani
L’unico neo di una domenica da ricordare è non esserci stato. Berlusconi, assente a sorpresa allo U-Power Stadium, ha così affidato a Instagram le celebrazioni: «Evviva e finalmente una grande partita e una grande vittoria. Forza Monza, forza Italia (con chiaro riferimento alla politica, a una settimana dalle elezioni, ndr)!». Silvio si è congratulato al telefono con Raffaele Palladino, all’esordio in panchina in Serie A, mentre in tribuna a rappresentare il club brianzolo c’era il fido Adriano Galliani. Anche se, come da tradizione nelle gare importanti, non per tutta la partita.
Galliani, infatti, a un certo punto ha lasciato lo stadio per andare al Duomo di Monza, come era solito fare durante i playoff in Serie B. Preghiere ascoltate, evidentemente. Poi il ritorno allo U-Power, quando Gytkjaer aveva già trafitto Perin, per le lacrime di gioia. Non è un’esagerazione, Adriano si è davvero commosso. Lo ha raccontato Palladino nel dopogara: «Berlusconi mi ha chiamato, quasi non ci credeva – spiega il tecnico del Monza -. Galliani, invece, era molto emozionato e ha pianto».
Per un monzese doc come l’amministratore delegato non è una vittoria qualunque. Nel prepartita, Galliani aveva ricordato da dove si era partiti. «Seguo il Monza da quando ero bambino e quando siamo arrivati io e il presidente Berlusconi, eravamo in Serie C e perdemmo con Giana e Albinoleffe. Ora abbiamo ospitato la Juve nel nostro stadio…».
Berlusconi, in serata ai microfoni di Telelombardia, si concentra più sul presente. «Battere la Juve mi pare un buon modo di cominciare un nuovo percorso. Ho sempre detto che il Monza ha grandi potenzialità, che non aveva espresso un po’ per gli infortuni, un po’ per il calendario difficile nelle prime giornate, ma anche per un modulo di gioco che poteva essere migliorato».