Biancorossi chiamati all’impresa nella prima gara del post Stroppa contro una formazione non certo nel suo momento migliore
Monza e Juventus arrivano all’appuntamento con un percorso diverso, ma un destino comune: la necessità di vincere, i brianzoli per risollevarsi dall’ultimo posto in classifica, i bianconeri per non sprofondare in un periodo estremamente complicato in questo avvio di stagione. Scrive Tuttosport.
Pure nell’approccio alla crisi c’è differenza
Agnelli ha silenziosamente confermato Massimiliano Allegri alla guida tecnica della squadra nel rispetto di ruoli e competenze (pur chiedendo ovviamente una svolta nei risultati), Berlusconi ha cambiato tecnico (esonerato Stroppa dopo sei partite e un solo punto raccolto) scendendo in campo in prima linea nelle decisioni, almeno da quanto affermato di recente.
«Abbiamo fiducia in Palladino, sono sicuro che riusciremo presto a rimetterci in carreggiata e a ben figurare anche in Serie A. Lui come Sacchi? Non conosco abbastanza Palladino per fare paragoni, a me è piaciuto molto, lavora da diverso tempo per le squadre giovanili del Monza, con la nostra vicinanza assidua e con i nostri consigli tecnici, come abbiamo fatto per 30 anni al Milan, io credo che farà bene. Passando dalla C alla B e dalla B alla A dopo 110 anni abbiamo fatto una grande impresa, ed è un grande risultato che abbiamo saputo conquistarci. Adesso nelle prime partite il Monza ha avuto due situazioni negative: sette infortunati tra i titolari e il calendario che ci ha messo di fronte alle squadre più forti del campionato».