Il club teme di perdere il treno della salvezza. Tra rosa rivoluzionata e acciacchi serve ancora pazienza
Il Monza ha mostrato anche a Lecce di essere in scia al pensiero di Stroppa. Le ultime due gare lo dimostrano. Con l’Atalanta i brianzoli hanno perso però hanno giocato molto bene per un lungo periodo. In Salento la qualità è scesa un po’, ma è arrivato il primo punto. All’interno di un contesto complicato non vanno scordati un paio di elementi. Il mercato ha di fatto rivoluzionato la squadra nel giro di due mesi e diversi nuovi acquisti hanno subito acciacchi fisici che ne hanno limitato l’utilizzo (il capitano Matteo Pessina su tutti). Ecco perché servirebbe trovare l’equilibrio fisico e la continuità per vedere il vero Monza.
Servirebbe tempo insomma, quel tempo che forse in casa Monza inizia a scarseggiare. Delle quindici giornate previste fino al termine dell’anno solare sei sono già trascorse. Nel corso dell’estate l’a.d. Adriano Galliani aveva puntato su un mercato essenzialmente di italiani o di conoscitori della Serie A per togliersi il pensiero dell’ambientamento. Per una neopromossa per la prima volta in A (fino al 30 giugno 2020 era in C) era stato deciso che bisognasse accorciare i tempi dell’apprendistato per puntare alla salvezza. Con un punto in sei giornate forse il club teme di perdere il treno della salvezza la cui andatura, a dire il vero, per il momento non è così sostenuta.
Lo scrive La Gazzetta dello Sport