Biancorossi in controtendenza con il mondo della Serie A che acquista sempre più calciatori stranieri
Non è una novità che l’Udinese punti sull’estero (8 calciatori su 9; fa eccezione Masina, nato in Marocco, ma con cittadinanza italiana): la politica dei Pozzo da anni è questa e li premia. Pure il Torino parla straniero con quattro trasferimenti su quattro in entrata. Scrive il Corriere dello Sport.
Chi va in controtendenza? Berlusconi e Galliani: per il Monza hanno preso Andrea e Filippo Ranocchia, Cragno, capitan Pessina, Carboni, Sensi, Birindelli, Caprari e Sorrentino. A parte il giovane Bondo, l’unico straniero è Marlon.
Anche la Cremonese ha puntato sugli italiani con Ghiglione, Milanese, Quagliata e altri. E poi c’è quella vecchia volpe di Corvino che per il Lecce ha voluto tra gli altri Falcone, Frabotta, Di Francesco, Colombo e Baschirotto oltre a qualche “scoperta” oltre confine (Ceesay e Bistrovic su tutti).
Restano comunque in minoranza in un calcio italiano sempre… più straniero come testimoniato dai dati Opta: nel 2021-22 i giocatori nati oltre confine erano il 62%, mai così tanti; solo il 38% erano italiani. Nel 2006-07, la stagione post trionfo Mondiale, questi ultimi erano il 71%. Un crollo verticale che non sembra aver fine.