La nuova Serie A di Adriano Galliani è cominciata sull’aereo di Silvio Berlusconi, nella notte dopo Pisa
L’amministratore delegato Adriano Galliani del club l’ha festeggiata negli spogliatoi, è sbucato dalla pancia dell’Arena Garibaldi con la maglietta celebrativa sotto la giacca, s’è infilato nell’auto blu con i lampeggianti ed è filato all’aeroporto. In volo, col bicchiere di champagne in mano, ha cominciato a pianificare. E’ andato a dormire all’alba, poi a pranzo era già ad Arcore. Con una certezza: il Monza è davvero per la prima volta in Serie A. Scrive La Gazzetta dello Sport.
C’è una famosa frase di Renato Pozzetto, riproposta più volte anche dagli altoparlanti dello U-Power Stadium, che dice così: «Io sono del Monza, non riusciremo mai a venire in Serie A». E invece…
«Invece ce l’abbiamo fatta! Pozzetto l’ho visto qualche tempo fa a una cena, gli ho chiesto un video per smentirsi, non l’ha fatto e così l’abbiamo smentito noi».
Quando nel 2018 è tornato al Monza il suo slogan era «Sarà romantico». Dopo una finale così, come è stato?
«Romantico, romantico… Per il Monza andare in Serie A è ultra romantico. Lo dovevo a mia madre che mi portava da bambino a vedere le partite. Questo era proprio il sogno della mia vita».
Sì, ma la finale contro il Pisa è stata proprio pazzesca…
«Una finale epica, vista l’alternanza del risultato. Pensate: non ho visto il gol del 3-2 (quello di Mastinu al 90’ che ha portato la sfida ai supplementari, ndr) perché ero sceso negli spogliatoi: pensavo di festeggiare, invece ho sentito il boato, mi sono demoralizzato. E sono risalito».
Pisa-Monza 3-4 come Italia-Germania 4-3 di Messico 70?
«Assolutamente si, qualcosa di grandioso. Devo la vittoria a Dan Peterson, che diceva: Adriano, le partite si vincono con i titolari, gli scudetti con le riserve. Per questo abbiamo fatto una rosa lunga, e non a caso grazie alle cinque sostituzioni abbiamo fatto più gol di tutti dalla panchina. Vedi Gytkjaer, che anche a Pisa ne ha fatti due subentrando».
Quindi sarà una rosa così ricca anche in Serie A?
«Per forza, sull’aereo ho detto al presidente che sarà durissima: ci sono 13-14 squadre già salve prima di cominciare. Dobbiamo pensare alla salvezza e ci sono 6-7 squadre con le quali giocarcela, quindi abbiamo il 50% di possibilità di farcela. Perciò serve una squadra fortissima».
Salvezza? A Pisa nell’euforia Berlusconi ha parlato di scudetto e Champions…
«Se me lo conferma, lavoreremo così. Berlusconi mi ha dato una grande gioia: credo di essere l’unico ceo d’Europa che ha vinto tutti i campionati, dalla C al Mondiale per club. Il mio amico Florentino Perez non lo vedo a vincere la C o la B…». (ride)
In Serie C e in B avete fatto un mercato da protagonisti, al Milan non vi siete mai tirati indietro. Sarà ancora così?
«L’asticella in Serie A si alza, ne devo parlare bene con Berlusconi. Però calma, voglio ricordare che il Monza nel giugno 2017 era ancora in Serie D, quindi dobbiamo andare piano».
Non lo farà un tentativo con Ibrahimovic?
«Ibra deve guarire al ginocchio, poi si vedrà. Noi comunque, avendo il Milan nel cuore, mai faremmo un tentativo con Ibra senza avere il loro ok».
Stroppa non si discute…
«Assolutamente no, sarebbe rimasto con noi anche se non fossimo stati promossi. Lo apprezzo, fa giocare bene al calcio. Sa cosa avevo detto a Berlusconi quando l’abbiamo preso?»
Prego.
«Berlusconi mi chiese: perché prendiamo Stroppa? E io: perché fa giocare bene al calcio. E vince. Così è stato».
