Il direttore sportivo salentino ha commentato la vittoria del campionato, e promozione, della formazione di Baroni
Pantaleo Corvino ha parlato al Corriere dello Sport: “Il Lecce di oggi è molto diverso da quello di due anni fa. Più simile a quello nel quale ero arrivato nel 1998.
Quando il club è retrocesso si è trovato senza patrimonio tecnico, a causa dei tanti giocatori arrivati in prestito, con un settore giovanile da ricostruire e privo di competitività economica. Perché avevamo e abbiamo a che fare con proprietà di alto profilo: Benevento, Cremonese, Brescia, il Pisa degli americani, il Monza di Berlusconi. Li abbiamo battuti. Significa che il nostro sistema funziona“.
In che modo?
“Le idee creano fantasia. Io ho fatto quello che mi era già riuscito più di vent’anni fa. Abbiamo fatto, perché con il direttore sportivo Stefano Trinchera formiamo un bel tandem. Comunque: ristrutturazione del settore giovanile e consolidamento della prima squadra. Lavoro sulle strutture e sugli impianti. Con soldi scarsi e molto impegno, soprattutto sui mercati esteri poco frequentati. Basta conoscerli. In Italia abbiamo preso i tre attaccanti, Coda che ha vinto due volte il titolo di capocannoniere, Strefezza e Di Mariano. Costo complessivo 550.000 euro, il cartellino di Strefezza“.