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Perugia-Monza, la partita nel segno di Frosio raccontata dal figlio Alex

Il giornalista de La Gazzetta dello Sport: “Sarà imprevedibile ma i bagaj possono farcela. Penso che mio padre avrebbe tifato per Stroppa”

Sembra quasi un gioco del destino. Settantacinque giorni dopo la scomparsa di Pierluigi Frosio, il Monza, la squadra della sua città, si gioca una storica promozione in Serie A a Perugia, dove è stato capitano e bandiera diventando leggenda. “E’ da sempre la nostra partita – racconta il figlio Alex, l’avevamo fissata da inizio stagione ma purtroppo non sarò allo stadio. Per quanto mi riguarda speravo potesse essere decisiva per la promozione del Perugia ma va bene lo stesso. Stroppa è stato allenato da mio padre ed è un amico di famiglia. Penso che mio padre, vista la posta in palio, avrebbe tifato per lui”. In passato la sfida tra bagaj e umbri è già stata crocevia per il salto in Serie A: nel 1997-1998 il Grifo ha battuto all’ultima giornata in Brianza il Monza allenato proprio da Frosio e si è guadagnato il pass per lo spareggio di Reggio Emilia in cui ha avuto la meglio sul Torino ai calci di rigore. Il giornalista de La Gazzetta dello Sport ha diversi ricordi legati a quel 14 giugno: “Il Messaggero mi chiese di intervistare mio padre per la prima volta e fu una bella emozione. Non solo: vennero a Monza tantissimi amici miei. Per quanto riguarda la partita mio padre racconta che sia i monzesi che i perugini gli chiedevano di vincere e aveva quindi il cuore diviso a metà. In realtà i brianzoli si erano salvati la giornata precedente ed avevano la mente molto più libera”.

“La partita sarà imprevedibile – ci pronostica Alex tornando al presente –, il risultato dipenderà più dal Monza che dal Perugia: bisogna vedere se peserà più la voglia di ottenerlo o la paura di non riuscirsi. Credo che ce la possa fare perché è più forte del Perugia che però può ancora raggiungere i play off”. Il giudizio sulla stagione dei bagaj è più che positivo: “Hanno fatto un ottimo campionato. La garanzia di vincere non ce l’ha nessuno anche se spendi tantissimo. La squadra è stata costruita per stare al vertice e c’è ora che conta. La difficoltà e l’imprevedibilità della Serie B è dimostrata dalle ultime due partite: alla sconfitta di Frosinone con una partita giocata malissimo ha fatto seguito la meravigliosa vittoria sul Benevento”. Sui meriti di Stroppa per il cammino fatto: “C’è tanto di lui che può centrare la seconda promozione in carriera. Cosa rivedo in lui di mio padre? Me lo ha detto Giovanni al funerale: si sente molto simile nella gestione dello spogliatoio. Lui è un bravissimo ragazzo e un bravissimo allenatore, poi ha la capacità di sdrammatizzare e rendere le cose più leggere”. Alex Frosio non ha dubbi sull’uomo copertina: Dany Mota, quello che ha più fame di tutti anche se Valoti tecnicamente è più bravo”. Cosa c’è da aspettarsi il prossimo anno in caso di promozione? “Un progetto molto più importante del semplice restare in A. Si è sempre detto che era una città troppo piccola e con Milano e Torino vicino. Vero, ma dal Sassuolo in poi le cose sono cambiate”.

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