Cambio in panchina burrascoso per le rodinelle: il presidente Cellino ha deciso di mandare via Inzaghi
La clausola come una gabbia da evadere. E alla fine Massimo Cellino ha lanciato la sua fuga di mezzanotte. Dopo un lunedì di riflessioni e confronti con il suo entourage nella sede del club, il presidente del Brescia ha deciso: stavolta si cambia. Scrive La Gazzetta dello Sport.
Poco importa, a questo punto, se nel contratto stipulato con Filippo Inzaghi c’è scritto che il tecnico non si può licenziare se la squadra è fra le prime 8 della classifica. Un mese fa l’intoppo giuridico aveva trasformato l’esonero da reale a virtuale, consigliando il dietrofront, ma stavolta la volontà di svoltare è più forte del timore di conseguenze legali. L’obiettivo è ripartire da Eugenio Corini, l’allenatore dell’ultima promozione: l’accordo per il ritorno è vicino, il sogno è ripetere la cavalcata trionfale del 2019 che ha riportato il Brescia in Serie A l’ultima volta.
La Lega
Sarà battaglia? Cellino se l’aspetta. Chiederà alla Lega B di avallare l’esonero, difenderà la sua scelta davanti al collegio arbitrale. Una volta avuto il via libera, il Settore Tecnico potrà ufficializzare il tesseramento del tecnico che sostituirà Inzaghi. Il presidente ci pensa da settimane e ha deciso di rompere gli indugi. Il pareggio col Pordenone è stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso dopo quello rimediato in superiorità numerica contro il Benevento.
A 7 giornate dalla fine, quinto a 4 lunghezze dalla promozione diretta, Cellino non ha avuto dubbi. La zona playoff è assicurata, ma meglio osare per cercare di raggiungere il traguardo senza passare dagli spareggi.