Il Vicenza è in crisi nonostante il cambio in panchina. Serve una svolta per evitare l’incubo retrocessione
In campo ci saranno il suo presente e il suo passato recente. Il Vicenza e il Monza. E al triplice fischio dell’arbitro capirà anche dove guardare per vedere il futuro. Cristian Brocchi finirà dentro un frullatore pieno di emozioni contrastanti stasera. Il mixer sarà lo stadio Menti, le sensazioni quelle di un triennio in Brianza fatto di vittorie, centrate o solo sfiorate, e di un mese in Veneto vissuto molto pericolosamente, vista la situazione di classifica del Lanerossi. Scrive La Gazzetta dello Sport.
Punti pesanti
Vicenza-Monza mette in palio tre punti che davvero si fatica a decidere a chi possano maledettamente servire di più. I padroni in nove gare hanno raccolto una vittoria a fronte di otto sconfitte e l’incubo della retrocessione comincia a materializzarsi. Gli ospiti sono invece in ritardo rispetto alle aspettative di disputare un campionato all’assalto della massima serie. Brocchi sa di giocarsi molto, persino di poter rischiare il posto perché il calcio, si sa, è spietato e quando le situazioni stanno per precipitare tutto diventa irrazionale e fuori controllo. Dal suo arrivo a Vicenza la squadra ha raccolto 3 punti in 4 gare. Il suo predecessore, Mimmo Di Carlo, aveva invece infilato una terribile serie di rovesci, 0 punti in 5 partite.
Retromarcia
Così non si va lontano, così il club di patron Renzo Rosso rischia di tornare al punto di partenza del progetto che dovrebbe invece avere nel medio termine un traguardo ben più ambizioso, la Serie A. E’ pur vero che per centrarlo la politica adottata è quella dei piccoli passi: insomma, a Vicenza nessuna campagna acquisti faraonica, in estate il colpo del mercato è stato il centrocampista Proia. Poi all’ultimo è arrivato anche il regista Taugourdeau, mentre per l’attacco il colpo è stato un prestito (proprio dal Monza), Davide Diaw.. Tutti e tre, però, stanno deludendo le attese. E se nel conto si mettono prestazioni lontane da quella della scorsa stagione per bomber Meggiorini, per il gioiellino Dalmonte e numerosi altri giocatori in rosa, ecco che il quadro che ne esce è a tinte molto fosche.
Presente
In un contesto simile, Brocchi avrà ben poco tempo di pensare alla sua esperienza al Monza. «Dopo una sconfitta così meglio tornare subito in campo – osserva il tecnico -. I tifosi hanno il diritto di contestare e con loro ci siamo parlati. Di certo nella mia vita non sono mai stato abituato a mollare e non accetterei che i miei ragazzi mollassero o pensassero che non ci sia la possibilità di fare qualcosa di importante. La squadra lavora tutti i giorni con l’obiettivo di uscire da questa posizione di classifica». Anche a Monza Brocchi non lavorò sempre in un clima di serenità. Ma aveva addosso lo sguardo benevolo, quasi paterno di Berlusconi. Stasera però sentimenti al bando, al suo Lanerossi servono carattere, coraggio e i punti.