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Caso Eriksen, la FIGC pensa al corso di primo soccorso per i giocatori

Dopo il malore in campo del giocatore danese la FIGC pensa di introdurre corsi di primo soccorso per i giocatori

Le immagini arrivate dal Parken Stadium di Copenaghen sono ancora negli occhi di tutti. Immagini fortissime, piene di paura e di dolore. Ma fermarsi a quelle sarebbe sbagliato. Quanto accaduto a Christian Eriksen può e deve portare a qualcosa di buono. Per questo il presidente della Figc Gabriele Gravina ha immediatamente allargato lo sguardo, individuando il modo giusto per far sì che la tragedia sfiorata sabato pomeriggio in Danimarca si trasformi, concretamente, in un insegnamento: un corso di primo soccorso per i calciatori. Scrive La Gazzetta dello Sport.

Il presidente Figc ha pensato che rendere i giocatori in campo all’altezza di intervenire in situazioni tanto difficili possa essere la chiave giusta per ripartire dopo quanto è successo ad Eriksen, guardando al futuro con una prospettiva di continuo miglioramento. L’ipotesi più probabile è che il corso di primo soccorso venga esteso a tutto il calcio professionistico. Già dopo la morte in campo di Piermario Morosini, il 14 aprile 2012, la Federazione medico sportiva aveva lanciato il Mogess (Modello Organizzativo di Gestione Emergenze. Sanitarie nello Sport) che prevedeva una serie di misure preventive e di gestione dell’emergenza tra cui corsi rivolti ai capitani.

Adesso però la Figc appare determinatissima ad andare avanti e di fronte a un’iniziativa del genere è facile pensare che i club aderiscano con entusiasmo. I corsi I giocatori impareranno dunque che cosa fare e che cosa non fare durante un’emergenza, una lezione che può rivelarsi utile anche fuori dal campo. In tanti dopo il malore del numero 10 della Danimarca hanno infatti pensato a che cosa sarebbe successo se la stessa cosa gli fosse capitata in una situazione diversa, magari in strada o a casa.

Eriksen è stato soccorso in un lampo, da Kjaer prima e dal personale sanitario, preparato e attrezzatissimo, poi. Ma sarebbe potuta andare molto peggio. I corsi che seguiranno i giocatori insegneranno le mosse giuste: come riconoscere un’emergenza sanitaria, come attuare i primi interventi (sia nelle sindromi cerebrali acute sia nelle crisi respiratorie). Scopriranno quindi il modo corretto in cui muovere chi sta male, ma pure come effettuare una rianimazione cardiopolmonare. Perché a volte anche un secondo può essere prezioso.

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