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Brocchi lo psicologo, è un Monza fragile se va in svantaggio

Solo 2 vittorie nelle ultime 6 e troppa timidezza in avvio: il tecnico vuole capire perché. Lo scrive Delbue su La Gazzetta dello Sport

Allenatore, ma anche (se non soprattutto) psicologo. E’ il doppio ruolo che sta incarnando in questi giorni a Monzello Cristian Brocchi, che sta indossando la tuta del mister, ma anche il camice del dottor Brocchi. Lo scrive La Gazzetta dello Sport.

L’obiettivo? Entrare nella testa di Boateng e compagni per capire i motivi che hanno portato al rallentamento della marcia (due vittorie nelle ultime sei partite) e toccare le corde giuste per ripartire alla grande dopo la sosta e riprendersi la seconda posizione. Brocchi sta innanzitutto tentando di iniettare alla squadra la capacità di reazione nel corso dei novanta minuti. Dando un’occhiata alla speciale classifica dei punti fatti dopo uno svantaggio, si scopre che sotto questo aspetto il Monza è addirittura la seconda peggior squadra del campionato: tre soli punti racimolati (peggio fa solo la Reggina con due).

I numeri parlano chiaro. Nelle nove volte in cui il Monza si è trovato in svantaggio, i biancorossi non sono mai riusciti a ribaltare completamente la situazione così da uscire dal campo vincitori: in tre casi hanno strappato un pareggio (trasferte di Pordenone e Frosinone e sfida casalinga con l’Empoli), mentre nelle altre sei occasioni hanno alzato bandiera bianca, senza mostrare neppure grossi segnali di reazione. Un atteggiamento che va migliorato in fretta, anche perché le altre big del torneo stanno dimostrando di esaltarsi nelle difficoltà: la capolista Empoli, ad esempio, nelle 12 occasioni in cui è andata in svantaggio alla fine ha perso solo una volta.

Approccio

E viste le difficoltà nel raddrizzare le partite, il Monza deve migliorare l’approccio alla gara. Nella sconfitta dell’ultimo turno per 4-1 contro il Venezia, i biancorossi sono scesi in campo senza cattiveria e attenzione e dopo neppure venti minuti si sono ritrovati sotto di due reti. E non è stata la prima volta. Limitando l’analisi al solo girone di ritorno, si era già visto un approccio così fiacco e pigro anche nelle sfide casalinghe contro Empoli (gol di Mancuso al 2’) e Pisa (doppietta di Palombi in 12 minuti). E poi c’è un altro dato che fa suonare il campanello d’allarme a Monzello: delle 26 reti subite in questa stagione, quasi la metà (11) è stata presa nel primo quarto d’ora del primo tempo (5) o della ripresa (6). Insomma, nello spogliatoio la testa va preparata meglio: le grandi squadre non cadono nel peccato di presunzione e sanno azzannare le partite fin dal calcio d’inizio.

Soste

Infine, c’è un altro aspetto mentale di estrema attualità su cui lavorare in questi ultimi giorni che precedono la ripresa del campionato. Dopo le precedenti tre soste di ottobre, novembre e gennaio, il Monza non ha mai vinto, collezionando tre pareggi contro Pisa (1-1), Pordenone (1-1) e Cosenza (2-2). Punti persi rispetto alle rivali per la promozione: l’Empoli nelle sfide dopo le pause ha accumulato 7 punti, mentre Lecce e Salernitana ne hanno raggranellati 6. Un trend che il Monza deve prontamente invertire: dopodomani si riprende a fare sul serio nella trasferta contro l’Entella e Brocchi sa bene di non poter più sbagliare. Con sole otto partite rimaste da giocare non c’è altro margine di errore. E poi, si sa, in Serie A ci si arriva con la tattica, la tecnica, ma anche con la testa giusta.

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