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Resistenza Brocchi. Da Semplici a Gattuso, sono piovute smentite. Ma ora serve il guizzo

Numeri (quasi) sempre dalla parte di un tecnico circondato dalle ombre dei possibili successori

La tempesta è capace di distruggere i fiori ma è incapace di danneg­giare i semi. Lo dice il poeta libano­statunitense Kahlil Gibran. Lo vive, lo spera Cri­stian Brocchi. Che ne ha superata un’altra. Ci avrà fat­to il callo: a ogni sconfitta un nome pronto per la succes­sione. Leonardo Semplici, Walter Zenga. Passando per Roberto D’Aversa, tra le om­bre più lunghe. Infine Aurelio Andreazzoli e Roberto Donadoni. Già qualche mese fa si parlava anche di Gen­naro Gattuso per il futuro: smentito dalla società.

Nome tornato in auge e commentato così dal mem­bro del Cda biancorosso Leandro Cantamessa: “La verità è che, almeno fino a questo momento, non ci so­no stati contatti. Poi non so se le cose cambieranno nelle prossime settimane”. Adriano Galliani l’ha sempre di­feso: “Gode della nostra totale fiducia”. Silvio Berlu­sconi l’ha sollecitato: “Dob­biamo cambiare gioco”.

E Brocchi è rimasto in piedi, forte dei suoi numeri. Uno su tutti (e via alle scaramanzie in vista dell’Entella): non ha mai perso due partite di fila, dal 22 ottobre 2018 ad oggi. Aveva preso il posto di Marco Zaffaroni, squadra a 11 punti in 8 giornate che aveva vinto solo le prime tre. Partito a ­-7 dal Pordenone, arriverà quinto a -­13. 49 punti in 30 gare: media di 1,63, da terzo posto. Bene soprattutto la di­fesa: media gol subiti di 0,93 quasi da primato. Parte male: 4 punti in altrettante gare, 9 in 8. Poi i filotti: 4 vittorie e 4 pari, un ko, altre 7 partite imbattuto (4 vittorie). Vince al massimo due volte di fila. Delude in coppa, perdendo la finale all’ultimo minuto con la Viterbese. Delude ai playoff dove si ferma di fronte all’Imolese di quell’Alessio Dionisi ora all’Empoli.

L’an­no scorso, invece, tutt’altri numeri. Vince a +16 dalla Carrarese, 61 punti in 27 gare (media di 2,25). L’attacco se­gna 1,96 gol a partita, il mi­gliore della categoria. La di­fesa ne incassa 0,66 a partita, la migliore del campionato. Vince le prime 5 e 8 delle prime 9. Dopo il ko col Siena arrivano 19 risultati utili (13 vittorie). Oltre al filotto di 5 successi di fila, ne ottiene anche 4 e poi 3. In Coppa Italia Tim si arrende solo alla Fiorentina, in quella di ca­tegoria esce ai supplementari con la Pro Patria.

Si arriva a quest’anno: ad­dio alla coppa alla terza par­tita. In campionato quarto posto, ­9 dall’Empoli e ­2 dal Lecce. Il peggior momento nelle prime 4 gare: 3 punti. Il migliore: 9 risultati utili, 5 vittorie, 3 consecutive. Al­l’andata, a questo punto, ave­va 17 lunghezze (11 gol fatti, 9 subiti) ed era tra sesto e ottavo posto con Cittadella e Chievo (che avevano una ga­ra in meno). Poi 17 punti in 8 giornate (17 gol fatti e 5 su­ biti) per chiudere secondo. Argento lasciato poi tre vol­te, non era mai scivolato quarto, in un ritorno da 15 punti in 11 gare (12 gol fatti e subiti). Nella classifica parziale è decimo, a -1 dai playoff e a -6 dal Lecce. Servirà il guizzo dell’andata per poter pensare al rinnovo. Si legge sul “Giornale di Monza”.

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