Matteo Delbue su La Gazzetta dello Sport analizza soprattutto l’aspetto tattico in casa biancorossa
Nel 2-0 di Venezia c’è stato molto anche di Cristian Brocchi. Che, per la prima volta in questa stagione, ha abbandonato quel 4-3-1-2 che tanto piace alla dirigenza biancorossa.
Scelta azzeccata: senza Boateng e con Machin a caccia di certezze, il trequartista è un lusso che il Monza non si può permettere. Molto meglio un dinamico 4-3-3 che ha regalato ampiezza e la giusta distanza tra i reparti.
Maric e Mota sono stati alibi a giocare larghi per poi accentrarsi accanto a Gytkjaer, in un 4-3-2-1 in stile ancellottiano, che avrà evocato dolci ricordi a Galliani e Berlusconi.