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Il Giorno: Monza esulta al rigore. Poi crolla sotto i colpi di Djordjevic

La rimonta del Chievo lascia i padroni di casa nella bassa classifica, lontanissimi dagli obiettivi stagionali

Nel pomeriggio in cui tutti si aspettavano un segnale convincente, il Monza incassa la prima sconfitta della stagione e lo fa al termine di 98 minuti nei quali ha segnato per prima e ha fatto vedere sprazzi di grande calcio. Poi l’emergenza si è fatta sentire perché il sabato monzese è iniziato sulla falsa riga delle ultime settimane con Gytkjaer costretto a dare forfait all’ultimo per risentimento muscolare e così le assenze sono diventate otto. Lo scrive Il Giorno.

A queste va aggiunta l’ingenuità di Barillà, espulso al 43’, e la sfortuna che ha tolto ai biancorossi l’altro attaccante Finotto per infortunio (probabile distorsione al ginocchio). Dopo un avvio vivace con un gioco fluido e divertente, proprio Finotto è abile a guadagnarsi un rigore dubbio trasformato da Boateng, che si presenta con gol nel suo nuovo stadio. Poi, quando la partita sembrava in discesa, ecco che invece comincia la salita perché il Chievo dal centrocampo in avanti sfrutta il fisico e buone individualità, tanto da costringere Barillà al rosso poco dopo l’uscita di Finotto, che ha costretto Brocchi all’unica punta.

L’inferiorità numerica è l’interruttore che spegne la vivacità biancorossa e accende le speranze clivensi che si concretizzano in un quarto d’ora con l’1-2 di Djordjevic a rendere amarissimo il pomeriggio dell’U-Power Stadium. Gli unici bagliori sono quelli di Mota, spenti però dal portiere ospite in più di una circostanza, per un Monza che ha anche tremato due volte per i legni colpiti da Mogos e Ciciretti, uno per tempo. Il forcing finale, con la parità numerica ristabilita dall’espulsione di Viviani, è solo un vano tentativo di raddrizzare un altro match deludente, almeno dal punto di vista del risultato, per la squadra di Brocchi che a fine gara ha raccomandato lucidità a tutto l’ambiente, con una stagione tutt’altro che decisa e compromessa.

Ma da questo Monza era lecito aspettarsi di più anche contro un avversario altrettanto ben attrezzato, più collaudato e che tutto sommato ha meritato il risultato ottenuto. La posizione del tecnico al momento è fuori discussione, ma le prossime partite rischiano di risultare già fondamentali in un ambiente dove pressioni e aspettative giocano un ruolo pesante. Già la sfida di martedì in Coppa Italia (ore 18) sarà un match da dentro o fuori: l’appuntamento è in casa del Pordenone.

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