Sulle pagine del Corriere dello Sport spazio al mondo del calcio dietro la Serie A. Nella seconda serie ci sono i biancorossi con grandi ambizioni

L’Italia offre tradizione, storia e cultura che si possono oggi acquisire a buon mercato e questo può trasformarsi – facendo le cose per bene – in un win-win game: un gioco in cui tutti guadagnano. Pare siano bastati 500mila euro per acquisire un club storico come il Livorno, mentre l’esperienza del Monza dimostra che un impiego di capitali (e di esperienza) superiore può fare la differenza anche nel potenziale che si mette sul prato verde. Berlusconi vuole portare il Monza in serie A e non è difficile prevedere che ci riuscirà. Lo scrive il Corriere dello Sport.

In Spagna la Segunda Division (la nostra Serie B) e la Segunda Division B (equivalente della C italiana) stanno già diventando terreno di caccia per investitori internazionali. La crisi scatenata dal Covid rende ancora più appetibili le valutazioni di molte società, ma il punto di interesse è la qualità delle strutture sportive realizzate negli anni da molti club (pure in ambito locale) e l’organizzazione nella formazione del talento sportivo che potrà essere poi valorizzato dai grandi club. Questi elementi sono asset reali che un potenziale investitore può acquistare, perché solo la storia e la tradizione (fattori immateriali) non sono facilmente monetizzabili.

La Spagna sta inoltre creando un meccanismo che renda le promozioni più agevoli, favorendo la mobilità in ascesa e creando così appetibilità per investitori desiderosi di investire e traslocare il club nelle serie superiori. In Italia occorre, con urgenza, un piano generale per il calcio minore che coinvolga il governo e le amministrazioni locali, con provvedimenti legislativi ad hoc. Non serve piangere per le risorse: si può intervenire sulla credibilità. Liberalizzando, privatizzando, velocizzando e mantenendo le promesse.