La rosea scrive della Serie B che sta per cominciare con i biancorossi che si iscrivono alla corsa per la promozione

Monza ambizioso, ma Brocchi, che già conosce la A (Milan) e soprattutto la B (Brescia). Sa che una rivoluzione di questa portata comporta dei rischi. Tanti giocatori di qualità (Barberis, Donati, Frattesi….) che dovranno trovare l’intesa in tempi brevi, anche se la preparazione è cominciata in netto anticipo rispetto alle altre. Gli altri tecnici tenteranno di ribaltare il pronostico, traguardo scontato in un campionato equilibrato e difficile per definizione. Ci proverà il grande esperto. Cioè Delneri, chiamato da Cellino a risollevare il Brescia dopo la dolorosa caduta. Ci proveranno quelli della prima B, come Alvini e Bertotto. Perché il campionato propone la consueta varietà in panchina. Chi è al debutto, chi conosce la categoria come le sue tasche, chi sa come si fa (a salire in A), chi è un modello di fedeltà aziendale. Nove allenatori su 20 sono nuovi: si tratta di Bertotto (Ascoli), Castori (Salernitana. un ritorno dopo il 2008-09), Corini (Lecce), Delneri (Brescia), Dionisi (Empoli), Marino (Spal), Oddo (Pescara anche per lui un ritorno), Tedino (Entella) e Zanetti (Venezia). Lo scrive questa mattina La Gazzetta dello Sport.

Nove allenatori sono cambiati. Tra gli 11 superstiti quello che da più tempo siede sulla stessa panchina è Venturato, alla guida del Cittadella dalla stagione 2015-16 (in C) e che sta per iniziare la sesta annata di fila. Con un significativo quanto poco invidiabile record: negli ultimi 4 campionati, tutti quelli in B, è sempre arrivato ai playoff. Perdendoli. Due i debuttanti: il neopromosso Massimiliano Alvini, che fino a pochi anni fa vendeva sule di scarpe per l’azienda di famiglia e ha riportato la Reggiana in B dopo 21 anni di assenza e di Valerio Bertotto (Ascoli). Chi vanta il maggior numero di panchine in categoria è Castori (dopo l’ex c.t. Ventura, la Salernitana punta ancora sull’esperienza), a quota 390 (secondo dietro Cagni, 483).