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Nicoletta Canali (ANDROS): “La dirigenza del Monza mi ricorda mio padre: le idee per ripartire non mancano. A 19 anni entrai negli spogliatoi per le divise”

Intervista esclusiva di ForzaMonza alla titolare del negozio Andros, grande appassionata dei nostri colori. In negozio trovate anche il materiale celebrativo della promozione in Serie B

Nicoletta Canali, titolare del negozio di abbigliamento ANDROS a Monza, ci ha parlato in esclusiva del delicato momento che la sua attività sta attraversando dopo il lockdown. Ma non mancano idee e passione per rilanciarsi. E come il Monza vuole centrare presto i nuovi obiettivi.

Intanto ci racconta come state ripartendo dopo il lockdown?
ANDROS è sempre stato un negozio di abbigliamento da uomo ma negli ultimi tre anni abbiamo aperto anche a quello da donna. Noi avevamo ristrutturato il negozio a gennaio, chiudendo l’attività proprio per questi lavori. Abbiamo riaperto a febbraio e poi è arrivato il lockdown. Ora stiamo ripartendo ma molto lentamente. Noi lavoriamo tanto anche con cerimonie e matrimoni ma sono stati tutti rimandati quindi ci viene a mancare anche quel tipo di lavoro. Da buoni sportivi però non ci lasciamo abbattere. E’ la nostra forza e cerchiamo di andare avanti. E’ importante lottare per venir fuori da questa situazione. Abbiamo i prodotti ufficiali dell’AC Monza in vetrina. Da una settimana circa abbiamo in esposizione i capi e siamo molto contenti di questa iniziativa. Forza Monza! Speriamo che già da ottobre, se non torna il virus, si possa ricominciare davvero”.

Idee per ripartire e coinvolgere i clienti?
Abbiamo contattato i nostri clienti abituali con newsletter. Stiamo facendo il 20% di sconto in negozio fino al primo di agosto quando poi inizieranno i saldi. Questo è quello che abbiamo potuto fare. Le idee però non ci mancano. Avevamo anche pensato di fare un evento con Calcio Monza ma è un momento non facile per far entrare le persone. La voglia di fare c’è ma è ancora troppo presto. Da settembre, ottobre, speriamo di poter riprendere. Dobbiamo pazientare anche se le idee ci sono. All’inizio i clienti avevano paura anche a provare i capi o a entrare in negozio, ora va meglio. La voglia di uscire di casa e ricominciare a vivere c’è”.

Ci può raccontare il suo rapporto con AC Monza?
Mio padre avrebbe voluto comprare il Monza molti anni fa, quindi io sono molto affezionata al club. Il mio primo lavoro, uscita dal collegio, fu quello di andare negli spogliatoi per fare le divise del calcio Monza. Una ragazza di 19 anni, negli spogliatoi a prendere le misure per le divise. Fu quasi una forzatura da parte di mio padre. Anche se oggi la ricordo con il sorriso. Mio padre era molto tifoso del Calcio Monza e ogni tanto portava anche me a vedere le partite. Giambelli e mio padre avrebbero voluto acquistare il club, poi hanno fatto un passo indietro entrambi. Oggi sono contenta che il Monza sia arrivato in Serie B. Quando ho saputo della promozione, nonostante il momento complicato, ho esultato. Almeno una cosa positiva c’è in questo momento. Speriamo ora di arrivare in Serie A”.

L’ambizione della società la conosciamo. Secondo lei tra un anno saremo a festeggiare un’altra promozione?
Io ero presente quando Galliani ha annunciato ai giornalisti che Berlusconi puntava a portare il Monza in Serie A. Per giocare e magari vincere contro il Milan. Mi ha ricordato molto mio padre, anche lui ragionava così”.

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