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Bari, De Laurentiis: “Servono i playoff per evitare i tribunali”

L’Assemblea di Lega Pro ha proposto il Carpi come quarta promossa in Serie B per merito sportivo. Ma questa scelta ha mandato su tutte le furie tanti club, tra cui quello pugliese

Al Corriere dello Sport ha parlato Luigi De Laurentiis, numero uno del Bari. La squadra pugliese, seconda nel proprio girone, è su tutte le furie dopo che l’Assemblea ha votato per il Carpi in B.

De Laurentiis, voi della C avete deciso: si chiude qua.
E questa è una scelta che si può anche rispettare e condividere. C’è però dell’altro ed è sportivamente inaccettabile“.

“Altro” vuol dire: Carpi in B come quarta promossa e in virtù di una migliore media-punti rispetto alle seconde di ogni girone.
E questi mi sembrano procedimenti che non solo violano ma offendono la giustizia sportiva, che ha nel campo il suo inappellabile giudizio“.

E’ un calcolo che ritenete improbabile e persino iniquo.
Perché il Carpi ha giocato meno partite rispetto alla Reggiana ed al Bari. Ed è un principio illogico, che andrebbe almeno equiparato, prendendo in esame l’identico numero di gare. So bene che qualsiasi decisione susciterebbe reazioni e malcontento ma il Bari, che presiedo, vuole almeno che non ci siano procedimenti innaturali. I playoff rientrano nelle dinamiche del campionato, sono previsti e sono in calendario e negarli a chi ha avuto modo di guadagnarseli è profondamente illegittimo“.

Luigi De Laurentiis chiede di riaprire almeno a metà.
E di dare un senso al calcio, di lasciare che abbia una sua funzione e non mortifichi né gli investimenti delle società, né gli sforzi degli atleti, né i sacrifici dei dipendenti. So bene quale sia la situazione della Serie C e mi è chiaro che esistano problemi di carattere finanziario. Ma c’è anche chi ha speso svariati milioni di euro e penso debba essere rispettato alla stessa maniera. Ho avuto modo di parlare con altri club…“.

I playoff a ventotto squadre, come dovrebbe essere, sembrano improponibili.
Se in sedici hanno detto sì, vuol dire almeno loro sono in grado di parteciparvi. E comunque si può verificare, in presenza di una riflessione ampia, sin dove si possa arrivare, chi e quante sarebbero nelle condizioni, anche economiche, di farlo. E a quel punto si potrebbe partire, magari a fine giugno, semmai anche facendo in modo che ci siano le tv a diffondere le partite e dunque a consentire alla gente di apprezzare da casa le prestazioni delle proprie squadre. Il calcio vuole ricominciare ad alti livelli, e mi sembra giustissimo, ma può farlo anche in serie C. Si costruirebbe una finestra televisiva anche per questo finale che sarebbe di elevato contenuto tecnico“.

Non vi resta che il parere del Consiglio Federale.
Ho fiducia in una istituzione che punta sulla ripartenza del calcio. Esistono i margini per intervenire, per lasciare che il premio della promozione in serie B arrivi attraverso il campo: si potrebbe cominciare tranquillamente a metà giugno o persino un pochino più in là. E andare in campo in notturna. Si può attrezzare un playoff tra gli aventi diritto allo stato attuale e nel caso qualcuno non sia in grado di affrontare i protocolli, che costringono a spese proibitive, si ridurrebbe il numero delle partecipanti. Credo sia l’unico modo per evitare di costringere chi si sente defraudato di andare in Tribunale“.

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