Le parole del tecnico biancorosso sul suo passato e sul futuro della Lega Pro
Il tecnico del Monza, Cristian Brocchi, ha parlato a Sky Sport: “Da ogni allenatore ho imparato qualcosa. Da qualcuno cosa fare e da altri cosa non fare. Così costruisci il tuo credo. Nella gestione del gruppo mi rifaccio ad Ancelotti e Reja. A livello tattico quello che mi ha insegnato più di tutti nella costruzione degli obiettivi, è stato Cesare Prandelli. Ma non scimmiotto gli altri, cerco di essere me stesso. Sono andato in Cina da Fabio Capello per imparare, in quell’esperienza ho rubato da lui tanto dal punto di vista gestionale, caratteriale, il saper entrare nella testa dei dirigenti come dei giocatori. Mi ha formato tanto. Averlo come tifoso è motivo d’orgoglio e un’ulteriore spinta a voler far bene.
Tornare in campo? Secondo me la Serie C è molto a rischio. Come ha ripetuto più volte il dottor Galliani, questa categoria non ha gli introiti della Serie A. E’ fatta da 60 presidenti che mettono soldi di tasca propria per amore della squadra e della città. Le richieste sono molto difficili e onerose, la vedo complicata. L’unica speranza è che tutto vada per il meglio non solo per noi della Serie C, ma per tutti gli italiani. E che si possa tornare a giocare. Poi c’è chi valuta i limiti e i rischi. Penso che il calcio possa essere da traino per la nostra nazione, il calcio regala emozioni. Questo mondo a volte viene attaccato, con gli stipendi dei calciatori. Ma proprio loro hanno dimostrato di poter far tanto, di aiutare la gente, in questo momento qui hanno solo la voglia di essere da traino di un paese che vuole ripartire”.
