Giorni di grandi valutazioni in casa rossonera con alle porte l’ennesima rivoluzione societaria e tecnica degli ultimi anni
Il Milan si prepara a cambiare nuovamente pelle al termine di questa stagione. Via i dirigenti come Boban e Maldini, via l’allenatore Pioli e non solo.
Infatti se il Milan si dovesse affidare al manager/allenatore Rangnick anche il futuro di Ibrahimovic in rossonero sarebbe fortemente in bilico. Infatti Ibra, scrive La Gazzetta dello Sport, non rientrerebbe nei desideri di Rangnick, che non avrebbe quindi problemi a privarsene.
Il motivo principale è essenzialmente funzionale: nella sua filosofia di gioco in cui tutta la squadra deve pensare e muoversi all’unisono, il tecnico tedesco nutrirebbe più di un dubbio sulle capacità atletiche e sul fatto che Zlatan è un giocatore che ama spesso fare di testa sua e dirigere l’orchestra.
Questo il pensiero di Rangnick, ma il Milan cosa ne pensa? Sempre la rosea scrive: L’apporto dello svedese sul campo, nello spogliatoio e in termini di visibilità è innegabile e non è passato inosservato agli occhi di Elliott.
E Ibra cosa pensa? A riflettere per bene, semmai, è proprio Zlatan. Chi lo frequenta lo descrive sempre più perplesso per la sgradevole situazione societaria, e perplesso anche per i termini in cui è avvenuta (al momento non c’è infatti l’intenzione di portare la famiglia a Milano).
Sicuramente è presto per parlare del futuro di Ibrahimovic ed è anche azzardato accostarlo al Monza. Ma Berlusconi e Galliani sono già usciti allo scoperto in tempi non sospetti e quella biancorossa è una suggestione da tenere comunque viva.
