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Boateng-Coda, è roba di lusso

Balotelli pronto dalla panchina. Mancosu è un rientro prezioso. Ma attenzione alla Salernitana…

Innanzitutto gli arbitri. Dirige l’incontro Mariani di Aprilia, assistito da Alassio e Bindoni. Roba da Serie A. Dopotutto Monza-Lecce vale la promozione e bisogna essere all’altezza sotto tutti i punti di vista, con l’abito migliore e ben pettinati. Cosa che le due squadre stanno cercando di fare, dopo un periodo non proprio serenissimo, in giornate molto frenetiche. Non c’è tempo per meditare e riflettere. Il finale di stagione è a tambur battente, quindi per il look migliore bisogna fare quello che si può. Una sistematina e via: oggi si torna in campo. E ci si gioca molto.

I motivi del match

Il Monza, rilanciato dalla vittoria di Salerno dopo la settimana più dura dell’anno, sembrava rassegnato ai playoff. Invece lo scenario è cambiato all’improvviso, con tre punti pesantissimi in tasca dopo la seconda vittoria di fila e via: la squadra di Brocchi ha dimostrato di avere un’anima e oggi se vince aggancia il Lecce, anzi lo supera perché – a pari punti – sarebbe in vantaggio nello scontro diretto (0-0 all’andata). Proprio quel Lecce che, dopo qualche titubanza, sembrava aver trovato il passo giusto per blindare il secondo posto. Mai essere sicuri in questa B, tanto è vero che sono bastate due sconfitte di fila in casa (contro Spal e Cittadella) per rimettere tutto in discussione. Ci voleva proprio una trasferta, forse, visto che la squadra di Corini è reduce da 5 successi esterni di fila. E che trasferta: se il Lecce ha il miglior attacco del torneo con 65 reti, contro c’è un Monza che ha la miglior difesa, battuta soltanto 31 volte. Una sfida nella sfida. E non solo. Nessuno lo ricorda, ma di fronte ci sono una squadra salita dalla C e una scesa dalla A: il Monza in questo torneo è imbattuto con le retrocesse (1 vittoria, 3 pareggi), e il Lecce contro le neopromosse finora ha fatto 5 vittorie e un pareggio (proprio contro il Monza all’andata).

Le mosse dei tecnici

La buona notizia per il Lecce è che rientra Mancosu titolare: uno che in B fa la differenza e che dopo l’intervento di appendicite è pronto per la fase decisiva. Con lui trequartista, Henderson può tornare a fare la mezzala; ancora out Pettinari, in avanti dovrebbe essere preferito Stepinski a Rodriguez. Ovviamente accanto a Coda, che sabato ha battuto il record personale di 21 gol e che è pronto a bucare il club che in estate gli ha preferito Maric e Gytkjaer. Balotelli gli lancia il guanto di sfida, ma non dall’inizio: decisivo a Salerno dopo essere subentrato, Mario non ha i 90’ nelle gambe e sarà anche stavolta la mossa spacca partita. Di sicuro ci sarà Boateng, protagonista del caso Lugano (per lui e gli altri 7 l’isolamento fiduciario è finito) e pronto a farsi perdonare da Galliani, non solo a parole: o a destra, o falso centravanti come contro la Cremonese, di sicuro incubo per il Lecce che se lo ricorda da quando con il Milan gli rifilò una tripletta a domicilio. Difficilmente Brocchi (molto misterioso alla vigilia) riproporrà il 3-5-2 di Salerno, ma quella comunque era stata un’ottima lettura e chissà il tecnico cosa si inventa stavolta.

Il terzo incomodo

Sotto con Monza-Lecce dunque, campo principale della giornata al quale guarderà di sicuro anche la Salernitana. E’ vero che è reduce da un brutto k.o. interno e che è ancora senza il tecnico Castori (a casa con il Covid), ma ha un calendario molto invitante: oggi l’ostacolo Pordenone (in trasferta) è decisamente tosto perché la squadra di Domizzi non è ancora salva, ma poi la Salernitana avrà in casa l’Empoli forse già promosso e all’ultima fuori casa visiterà un Pescara forse già retrocesso. Per la serie: Monza e Lecce scannatevi pure, ma state attenti perché tra i due litiganti (per la A) c’è spesso un terzo pronto a godere.

Scrive La Gazzetta dello Sport.

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