Biancorossi ancora a secco di vittorie in campionato nonostante una rosa costruita per vincere e convincere
La crisi del Monza ha due facce. Se da una parte, dal punto di vista dei risultati, era lecito aspettarsi di più, dall’altra la vera crisi è caratterizzata da tutte quelle circostanze extra campo che hanno reso a dir poco complicato l’avvio di stagione. Lo scrive Il Giorno.
Un inizio che già di per sé appariva complicato e tutt’altro che scontato. Da quando la mannaia del Covid si è abbattuta sullo spogliatoio biancorosso, il percorso di crescita della squadra ha dovuto necessariamente subire una frenata: sia perché dal punto di vista psicologico, con la squadra chiusa in albergo, non è stato facile tenere alta l’asticella, sia perché il gruppo a disposizione del tecnico ha subito defezioni anche dal punto di vista numerico dato l’elevato numero dei contagi e la qualità di una rosa che durante la pausa ‘spedisce’ i suoi top alle rispettive Nazionali.
È chiaro, però, che le aspettative e le pressioni che ruotano attorno all’ambiente del Monza, e neanche troppo silenziosamente, giochino un ruolo importante nella testa e nelle gambe dei giocatori e del tecnico. Brocchi è chiamato a dare una sterzata immediata alla stagione con la fortuna che, però, sta girando sempre dalla parte opposta alla sua: perché se è vero che il mercato del duo Galliani-Antonelli ha regalato un elenco di giocatori di altra categoria, dall’altra è doveroso sottolineare che le ultime uscite il Monza le ha affrontate con assenze che sfioravano la doppia cifra. E in vista di martedì, quando l’impegno in Coppa Italia sarà da dentro o fuori, l’attaccante di ruolo a disposizione del tecnico sarà il solo Dany Mota.
Troppo poco per chiedere alla squadra di regolare il ‘mal di gol’, dopo che anche Gytkjaer e Finotto, entrambi per infortunio, si sono aggiunti agli assenti Maric e Marin, entrambi contagiati. A questi da contare una condizione fisica di Boateng non ancora ottimale. Dal ‘mal di gol’ al ‘mal di vittoria’: quella, al Monza, manca dal 29 settembre contro la Triestina proprio in coppa. Troppo poco per considerare convincenti le prime battute di questa stagione.
Ora il tour de force è di quelli difficili e insidiosi: Cittadella, probabilmente Vicenza (recupero non ancora ufficializzato) e poi Frosinone prima di una pausa che a Monzello vogliono vivere con una tranquillità in linea con quelli che sono gli obiettivi stagionali. Errori, ora, non sono più concessi.
